Squinzi torna all'attacco: "La burocrazia soffoca le nostre imprese"
"L'Italia e' un paese ormai da anni ostaggio di una burocrazia soffocante, che assorbe le energie vitali di imprese e cittadini e ne distoglie tempo e risorse da impieghi piu' produttivi". E' questo il passaggio iniziale del discorso del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nell'audizione alla commissione parlamentare per la Semplificazione di Camera e Senato.
L'auspicio espresso da Squinzi e' che si lavori per "invertire la rotta che altrimenti ci portera' alla deriva e poi al naufragio". "Non voglio soffermarmi qui su dati e classifiche che ogni anno stilano le piu' prestigiose organizzazioni internazionali - prosegue Squinzi - le analisi condotte individuano nella complicazione burocratica una delle principali cause dello svantaggio competitivo dell'Italia nel contesto europeo e nell'intera area Ocse. Svantaggio che sento pesante ogni giorno sulla mia pelle di imprenditore. Attendere anni un'autorizzazione per avviare una nuova attivita' o per ampliare uno stabilimento vuol dire impedire a un'impresa di nascere e crescere, di creare nuovi posti di lavoro e contribuire al benessere di una comunita' e del Paese". Il paradosso, sottolinea il leader degli industriali, "e' che sulle analisi tutti, a parole, concordano. Tutti si indignano quando si riportano casi di malaburocrazia. Poi, quando si tratta di riparare, semplificando norme e procedure, abolendo inutili passaggi e limitando i poteri - e spesso le vessazioni - della macchina burocratica, tutto si rallenta, si perdono di vista gli obiettivi e una definizione della questione non si concretizza".
"Negli ultimi anni la semplificazione e' diventata un mantra per qualsiasi governo. Tutti i leader politici si sono esercitati nell'immaginare soluzioni, spesso ispirati da slogan miracolistici come 'burocrazia zero'". E' l'accusa del presidente di Confindustria, secondo cui "troppe semplificazioni sono state annunciate per ragioni di marketing politico e, quindi, vissute solo nei media e non nella realta'". Secondo Squinzi, intervenuto in audizione alla commissione parlamentare per la Semplificazione, dal 2000 a oggi "delle svariate disposizioni che dovevano portare al risultato della 'burocrazia zero' nessuna e' stata attuata in via amministrativa". Tra gli esempi del "desolante stato dell'arte" Squinzi ha citato gli sportelli unici delle attivita' produttive. La "corsa alle norme" e' diventata secondo il leader degli industriali uno "sport nazionale"; "presi da una sorta di horror vacui, si regola ogni aspetta della vita quotidiana di imprese e cittadini, come se il riconoscimento di un minimo di liberta' possa portare a chissa' quali abusi".