Legge di Stabilità, intesa Italia-Ue: verso una correzione dello 0,3%
Dietro le quinte si tratta - l'intesa tra l'Italia e l'Ue sulla legge di stabilita' e' di una correzione del deficit strutturale allo 0,3% rispetto allo 0,1%, anche se Roma preme per un accordo piu' vantaggioso - ma davanti le telecamere Matteo Renzi, al termine del Consiglio Ue, torna ad indossare i panni del 'rottamatore' della burocrazia dell'Unione europea.
"Quando a questi tavoli dico: 'Occhio che la burocrazia rischia di distruggere l'Ue', penso che sia il rischio piu' grande che abbiamo nei confronti dei nostri concittadini", dice il presidente del Consiglio. "In certi momenti - rincara la dose il premier - penso che Adenauer e De Gasperi sarebbero diventati euroscettici?". Ieri la sfida contro "le lettere segrete" e in nome della trasparenza, oggi di nuovo la battaglia contro "la tecnocrazia".
Perche' il presidente del Consiglio nega di aver usato l'espressione "arma letale" ma non fa certamente un passo indietro sul fatto che l'unione europea venga percepita anche in Italia come un'istituzione ostile. Perche' alla riunione di oggi si e' parlato della questione del budget Ue, dell'aggiustamento contabile che obbligherebbe alcuni paesi, tra cui Regno Unito e Italia, a versare, entro il primo dicembre, diversi milioni di euro nelle casse di Bruxelles. "Faranno una riunione i ministri competenti per gestire tutto questo che pare sia una regola di Eurostat gia' stabilita e fissata". "Il ricalcolo del Pil produce un cambio di contributi che va dai 2 miliardi del Regno Unito ai 700 milioni dell'Olanda" passando dai "300 milioni dell'Italia", spiega Renzi che pero' non usa lo stesso tono del primo ministro inglese David Cameron. C'e' pero' "una questione Italia in Europa ma anche Europa in Italia", afferma il presidente del Consiglio.
La questione e' sempre la stessa: da una parte i 'rigoristi' - la Germania e i Paesi del nord - dall'altra Francia e Italia che premono per il rilancio dell'occupazione e degli investimenti. "L'austerita' blocca la crescita", sottolinea il Capo dell'esecutivo, su questo punto "c'e' stata una discussione molto accesa". Per quanto riguarda la legge di stabilita' "l'accordo politico e' vicino", c'e' "una disponibilita' positiva", si e' ad un passo dalla soluzione. Ma quello che il presidente del Consiglio vuole ribadire e' che "L'Italia e' un grande Paese e non prende ne' reprimende ne' lezioni . "Dobbiamo fare la nostra parte, fare le riforme perche' e' giusto farlo", ma il governo italiano, pur rispettando tutti "non si ferma davanti a nessuno". Ovvero, sottolinea il presidente del Consiglio, l'Europa delle virgole non riuscira' a "bloccare il cambiamento".
Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Repubblica Napolitano: troppi in Italia - dice il Capo dello Stato - considerano l'Europa qualcosa di nebuloso, ubicato dalle parti di Bruxelles", una sorta di struttura burocratica, quindi "e' grave che non si parli" dell'Europa come di una serie di successi e che "ci si accapigli su uno 0,1 per cento".
"Abbiamo un rapporto cordiale e assolutamente costruttivo con la commissione europea a livello tecnico e politico", ha dichiarato invece il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, precisando di non sapere se la risposta "sara' inviata oggi". Nel testo, ha fatto notare intervenendo al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, "c'e' scritto 'possibly', possibilmente. Forse lo facciamo il giorno dopo: di questo la commissione e' gia' avvertita". "Abbiamo inviato la legge di stabilita' alla commissione. La Commissione la sta valutando,La stiamo valutando insieme, ha aggiunto il ministro. "Su questo", ha concluso Padoan, "non ho altro da dire".
"Mi stupisco dello stupore", ha poi aggiunto in replica alle affermazioni fatte ieri dal presidente uscente della Commissione europea che si e' lamentato per la pubblicazione della lettera inviata da Bruxelles sulla legge di Stabilita'. "Abbiamo fatto un atto di estrema trasperenza che era nella facolta' del nostro governo per evitare sul nascere che si facessero, come spesso si fanno in questo Paese, le piu' assurde speculazioni su quello che il governo sta facendo". "La cosa che ho imparato facendo questo mestiere - ha aggiunto parlando al convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria - e' combattere contro la fantasia di molti mezzi di comunicazione. Per stroncare sul nascere la fantasia abbiamo messo sul sito una lettera che dice cose gia' note". Padoan ha riconosciuto che gli sforzi di aggiustamento sono inferiori a quelli previsti ed anticipati ad aprile: questo, ha detto, "per una semplice ragione, che da aprile ad oggi la previsione di crescita sara' di 1,1% inferiore a quella prevista allora". "E' chiaro - ha fatto presente - che il quadro macroeconomico e' totalmente stravolto e mi pare del tutto ragionevole che il governo decida di andare nella stessa direzione di consolidamento e crescita ma lo faccia a velocita' diverse".
Intanto anche la Francia ha ricevuto una lettera confidenziale da Bruxelles, con la richiesta di spiegazioni sui motivi per cui ha "deviato dai target previsti", sia per quanto riguarda il "deficit del governo" sia per quanto riguarda gli "aggiustamenti del bilancio strutturale per il 2015". Parigi ha preferito non rendere pubblica la lettera, i cui contenuti sono stati resi noti dal sito web Mediapart. Nella lettera, inviata dal commissario agli Affari economici e monetari, Jyrki Katainen, Bruxelles chiede alla Francia di "conoscere come intenda pienamente rispettare le regole previste dal Patto di Stabilita' e di Crescita" e la invita a mantenere un "dialogo costruttivo in vista di un accordo finale"