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L'Europa è tornata a crescere dopo un anno e mezzo di recessione: Eurostat conferma infatti il ritorno al segno positivo del Pil europeo nel secondo trimestre di quest'anno, dopo sei dati consecutivi in calo, gia' anticipato da una prima stima a Ferragosto. Il Pil è salito dello 0,3% nell'Eurozona e dello 0,4% nell'Ue (che nel periodo aprile/giugno era ancora composta da 27 paesi, ai quali solo in luglio si è aggiunta la Croazia). Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il dato resta negativo nell'Eurozona (-0,5%) mentre è stabile nell'Ue27. Fra i paesi in cui il Pil è sceso ancora, si conferma il calo dell'Italia (-0,2%), uguale a quello dell'Olanda, mentre a Cipro si e' registrata la flessione piu' marcata (-1,4%) e in Slovenia e' sceso dello 0,3%.

L'aumento più significativo è quello del Portogallo (+1,1%), mentre in Germania, Lituania, Finlandia e Regno Unito il Pil è salito dello 0,7%. Nello stesso periodo, negli Stati Uniti la crescita e' stata dello 0,6% con un aumento dell'1,6% rispetto a un anno fa. A crescere in Europa sono state soprattutto le esportazioni (+1,6% nell'Eurozona) e le importazioni (+1,4%), mentre la spesa per i consumi finali delle famiglie e' aumentata solo dello 0,2%.

Il nostro Paese non può ancora gioire nemmeno sul fronte della competitività, dove per il quinto anno consecutivo, la Svizzera si conferma il Paese più forte a livello mondiale, mentre l'Italia continua a cedere posizioni e scivola al 49esimo posto complessivo su 148 economie censite. Davanti al nostro Paese ci sono - tra gli altri Stati - Lituania e Barbados; a pesare sul punteggio italiano ci sono in particolare l'efficienza sul mercato del lavoro (che vale il 137esimo posto) e lo sviluppo del mercato finanziario (124).

Nessun cambiamento invece per la Confederazione, confermata al vertice dal Global Competitiveness Report 2013-2014 per il quinto anno consecutivo. Il podio è completato da Singapore e Finlandia, rispettivamente in seconda e terza posizione (invariate), mentre la Germania guadagna due posizioni e sale al quarto posto. Anche gli Stati Uniti, dopo quattro anni di trend in discesa, registrano un miglioramento e salgono dal settimo al quinto posto. La classifica dei Top Ten  prosegue con la Svezia (6, quarto l'anno scorso), Hong Kong (7, nono l'anno scorso),  i Paesi Bassi (8, quinto), il Giappone (9, decimo) ed il Regno Unito (10, ottavo nel 2012).

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