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Economia
Unilever, Magnum pronto a sbarcare in Borsa. Ma taglia 7.500 posti di lavoro

Unilever, il Magnum pronto a sbarcare in Borsa. Ma taglia 7.500 posti di lavoro

Unilever sta preparando l'ingresso in Borsa dei suoi celebri cornetti Algida e Magnum, mentre si appresta a eliminare 7.500 posti di lavoro. La multinazionale ha annunciato ieri l'intenzione di separare la divisione dei gelati, che include marchi famosi in tutto il mondo. Questa divisione ha registrato un fatturato annuo di 7,9 miliardi di euro (+2,3% nel 2023), equivalente a circa un quinto del mercato globale e al 13% del fatturato complessivo di Unilever (59,6 miliardi, +7%). È quanto riporta Il Corriere della Sera. Oltre alla separazione dei gelati, il gruppo britannico ha annunciato un programma di riduzione dei costi da 800 milioni di euro che comporterà la riduzione del 6% del suo organico, attualmente composto da 128.000 dipendenti. I tagli riguarderanno principalmente i "lavori di ufficio" e saranno accompagnati da un programma di trasformazione tecnologica che prevede l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.

LEGGI ANCHE: Unilever scorpora unità gelati: il Magnum andrà da solo

La separazione e i tagli rientrano in un piano più ampio di riorganizzazione del colosso britannico, che mira a riconquistare la fiducia degli investitori dopo anni di crescita stagnante (-4% negli ultimi 12 mesi alla Borsa di Londra, con una capitalizzazione di circa 98 miliardi di euro). Il nuovo CEO Hein Schumacher ha promesso una semplificazione del gruppo, attualmente composto da oltre 400 marchi in vari settori: condimenti (Knorr), detersivi (Cif), igiene personale (Dove) e alimentari (Hellmann's). La separazione dei gelati fa parte di questo progetto e mira a isolare i risultati di una divisione con ricavi stagionali, margini inferiori rispetto agli altri settori e una catena di fornitori separata. Si prevede che la società indipendente dei gelati sarà quotata entro la fine del 2025, con una valutazione stimata intorno ai 17 miliardi di euro. Tuttavia, ci sono alcune incognite riguardo al progetto.

Unilever non ha ancora comunicato quale sarà la sede della quotazione: sebbene si pensi che sarà Londra, dove ha sede la casa madre, l'azienda dei gelati sarà basata ad Amsterdam, quindi alcuni analisti ipotizzano che sarà la Borsa olandese ad avere il sopravvento. Altri dubitano della sincerità delle intenzioni di Unilever, suggerendo che la possibile quotazione potrebbe essere un invito alle offerte da parte di fondi di private equity e aziende del settore. Unilever ha già ceduto attività in passato. Nel 2017 ha venduto la divisione di produzione di margarina e creme spalmabili al fondo Kkr per 7 miliardi di euro.

Quattro anni dopo, nel 2021, il fondo Cvc ha acquistato i marchi di tè, incluso Lipton, per altri 4,5 miliardi di euro. Unilever sembra soffrire di una valutazione di Borsa inferiore al valore delle sue parti individuali, nota come "sconto della holding". Questo ha portato i vertici a vendere prima le creme spalmabili e poi il tè. Tuttavia, queste cessioni non hanno ancora stimolato il titolo che ha perso terreno rispetto ai concorrenti Nestlé e Procter e Gamble. Unilever ha attirato l'attenzione di fondi attivisti, con Than Partners che ha acquisito l'1,5% del capitale nel 2022 e ha ottenuto un seggio nel consiglio di amministrazione per il fondatore Nelson Peltz, sostenitore della nuova strategia del CEO Schumacher. Sarà efficace? Ieri Unilever ha chiuso in rialzo del 3,29% a Londra.






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