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Economia
Usa. Wall Street affondata dalle paure del Coronavirus

L’ America dietro il Coronavirus? Un complotto internazionale? Queste in sintesi le tesi, fortunatamente isolate, tirate fuori, solo in Italia, da alcuni opinionisti e giornalisti.

Già di per sé curiose queste idee sbattono fortemente contro i risultati della settimana di Wall Street.

Una settimana da dimenticare, la peggiore dalla drammatica crisi del 2008, è infatti quella che si appresta a chiudere oggi Wall Street, abbattuta dai timori del Coronavirus di Wuhan.

Wall Street , una settimana da dimenticare

I tre indici di riferimento hanno fatto registrare tutti pesanti ribassi:Il Nasdaq ha perso il 4,6%, Dow Jones e Standard & Poors  sono calati entrambi del 4,4%.

 

Nella settimana che si sta chiudendo il Dow Jones è ribassato di ben 3200 punti. S&P500 in calo del 12% rispetto al record negativo del 19 febbraio.

 

E gli esperti sono concordi nel ritenere che le paure degli investitori sono esplose soprattutto quando sono stati diagnosticati casi in Italia ( la nostra comunicazione ipertrofica ha fatto danni anche oltre Oceano) e subito dopo in California dove è stato registrato il primo caso.

Wall Street, una settimana da dimenticare

E a questo proposito il Ministero della Salute del Paese sta facendo controlli su oltre 8000 persone. Per il momento non sembrano esserci altri casi.

E anche in America, nonostante le rassicurazioni ‘preoccupate’ di Trump, la polemica politica ha preso il sopravvento.

Accesa dalla leader della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi, che dopo aver stracciato di fronte a tutto il Senato il discorso del Presidente alla Nazione qualche settimana fa, ha criticato duramente Trump per aver posto a capo dell’unità di crisi sul virus il vicepresidente Mike Pence ritenuto non sufficientemente competente.

 

E a riprova di questa supposta incompetenza la Pelosi ha ricordato le affermazioni di Pence sopra la sigaretta ( non uccide), la cattiva gestione della crisi dell’Aids in Indiana sotto il suo Governatorato e le restrizioni sull’aborto.

A parte l’inevitabile polemica politica la crisi ha, per il momento, colpito solo l’economia di Borsa e non quella reale.

 

Il Governo Federale ha annunciato di voler destinare 2500 milioni di dollari e le televisioni stanno cominciando ad intervistare esperti medici. Gli ospedali si stanno cominciando a confrontare con persone che chiedono di essere maggiormente informate.

 

La speranza è che il Governo mantenga una linea, aldilà delle scaramucce politiche, salda,univoca e coerente fino ad ora  mantenuta: la linea dell’informazione di base, della preoccupazione per qualcosa che sono certi prima o poi arriverà, e soprattutto una linea tesa a convincere i cittadini che il loro sistema sanitario è preparato e soprattutto attrezzato a far fronte al virus.

 

 

 

 

 

 

 

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