Economia

Vendita Autostrade, la Corte dei Conti avvertì il governo: "Qualcosa non va"

Spunta il dossier del 16 dicembre 2021: "Impossibile valutare la sussistenza dell'equilibrio economico". Ma l'esecutivo chiuse lo stesso l'accordo coi Benetton

Vendita Autostrade, nel mirino finisce il governo Draghi: alert ignorato

Continuano ad emergere retroscena sulla vendita di Autostrade dalla famiglia Benetton allo Stato, attraverso Cdp, in seguito alla tragedia del ponte Morandi. Vicenda su cui sta indagando la Procura di Roma. Si è scoperto - si legge sulla Verità - che a metà dicembre del 2021 la Corte dei Conti aveva avvisato il governo sui rischi che comportava questo acquisto ma il governo decise comunque di andare avanti nella trattativa. Il ministero delle Infrastrutture aveva sottoposto alla Corte dei Conti l'atto transattivo sottoscritto dal governo con Aspi per chiudere il contenzioso successivo al crollo del Morandi.

Il 16 dicembre 2021 - prosegue La Verità - l'ufficio di controllo della Corte invia al ministro Giovannini e al Mims un documento firmato. In quel dossier, non solo si restituiscono gli atti al ministero per carenza documentale, ma si punta il dito anche sul valore di Aspi e dunque su quanto verrà pagato ai Benetton dal consorzio guidato da Cdp. In particolare, si rileva come "sia impossibile valutare la sussistenza dell'equilibrio economico dell'accordo e, di conseguenza, il rispetto del principio di economicità". L'esecutivo, a guida Draghi, aveva quindi ricevuto degli alert sulla vendita di Autostrade che però non sono stati ascoltati.