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Spettacoli
Ascolti Tv Sanremo 2020: Fiorello è Don Matteo e Rula bacchetta Amadeus

Ascolti Tv Sanremo 2020 - Come ogni edizione che si rispetti Sanremo fa discutere, dagli ospiti alle performance alle denunce più o meno velate che, nel corso di questi 70 anni, si sono susseguite sul palco dell'Ariston. La prima puntata della Settantesima edizione è stata  per certi versi inaspettata e per altri un po' meno ma in ogni caso è riuscita a far parlare di sè grazie ad un pot-pourri di momenti che hanno reso anche questa puntata d'esordio del Festival unica nel suo genere.

Ascolti Tv Sanremo 2020: Le Vibrazioni guidano classifica dei primi 12 Campioni

Le Vibrazioni guidano la classifica dei primi 12 Campioni in gara al Festival di Sanremo che si sono esibiti nella serata inaugurale della 70^ edizione. La classifica è stilata sula base dei voti della giuria demoscopica, composta da 300 persone, la sola chiamata a pronunciarsi nella prima serata ed anche in quella di stasera, quando si esibiranno gli altri 12 Campioni. Alle spalle delle Vibrazioni ci sono, nell'ordine, Elodie, Diodato, Irene Grandi, Marco masini, Alberto Urso, Raphael Gualazzi, Anastasio, Achille Lauro, Rita Pavone, Riki e Bugo e Morgan.

Ascolti Tv Sanremo 2020: Achille Lauro si "spoglia" e se ne frega

Achille Lauro torna sul palco di Sanremo e ancora una volta torna a far parlare di sè. Questa volta per la sua  eclettica performance, un omaggio ad scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, il momento più rivoluzionario della sua storia, in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà. 

Ascolti Tv Sanremo 2020, apre Fiorello, in abiti sacerdotali: "C'è bisogno pace"

Era nelle previsioni: è stato Fiorello ad aprire la 70^ edizione del Festival di Sanremo, con un intervento di alcuni minuti e precedendo quindi il conduttore, nonché direttore artistico, Amadeus. Un intervento non dal palco dell'Ariston, quello dello showman, vestito da sacerdote e dicendo "c'è bisogno di pace. Questo è il Festival delle polemiche e ci voleva qualcosa di forte. Scambiatevi un segno di pace, non è blasfemo".

"Qualcuno doveva pur aiutare Amadeus, le sardine sono occupate..Io sarò il Rocco Casalino di Amadeus". Così Fiorello nell'apertura della 70^ edizione del Festival di Sanremo, dove è entrato in scena in abito sacerdotale. Sostenendo che non voleva essere blasfemo - "Santo Padre, non disdica il canone..." - e aggiungendo "questo è l'abito originale di don Matteo, uno dei pochi Matteo che funzioni in Italia, questo da solo vale il 35%". Quindi ha riferito "mia madre mi ha consigliato 'stai attento quando sei lì a quello che dirai, altrimenti rischi di fare la fine di Amadeus'"

"Ricordati, si entra da Papa e si esce Papeete..". Così Fiorello ad Amadeus chiudendo la sua performance in avvio della 70^ edizione del Festival di Sanremo, per sottolineare - scherzosamente - al suo amico pluridecennale di stare attento "altrimenti rischi che ti tolgono anche 'I Soliti Ignoti'".

Ascolti Tv Sanremo 2020, Rula: "Uomini, lasciateci essere quello che siamo"

"Uomini, lasciateci essere quello che siamo e che vogliamo essere. Impegnatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede 'lei cosa ha fatto per capitarle quello che è accaduto?'". E' un passaggio del monologo di Rula Jebreal ​al Festival di Sanremo dedicato alla denuncia della violenza contro la donna, alla denuncia della violenza di genere. Un passaggio forte, intenso. Fatto di parole che, queste sì, sembrano per davvero delle coltellate, delle rasoiate all'indifferenza o al silenzio complice di chi sa e non interviene a difesa di chi subisce gli abusi.

Un monologo partito da alcune delle domande che spesso le donne vittime di violenza sessuale si sentono rivolgere nelle aule dei tribunali, domande "insinuanti", ovvero "noi donne non siamo mai innocenti, ce la siamo voluta". In Italia, "in questo Paese magnifico che mi ha accolto", negli ultimi 3 anni sono state oltre tre milioni le donne che hanno subito abusi sessuali sui posti di lavoro; negli ultimi tempi ogni tre giorni è stata uccisa una donna; sei donne solo la scorsa settimana; nell'80% dei casi il carnefice ha le chiavi di casa. E' invece possibile "raccontare l'amore, rispetto, l'affetto e la cura", ha detto ancora, citando parole tenere e d'amore di alcuni brani musicali scritti da uomini. "Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo a tutti noi, e lo dobbiamo anche agli uomini perbene". Uomini, non solo quelli perbene, a cui ha chiesto appunto "lasciateci essere quello che siamo e che vogliamo essere. Impegnatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede 'lei cosa ha fatto per capitarle quello che è accaduto?'".   La giornalista ha raccontato il suo dramma personale vissuto con la morte della madre, suicida dopo anni di violenze e soprusi, ed ha aggiunto "sono stata scelta stasera per celebrare la musica e per celebrare le donne. Il senso è nelle domande giuste, nelle parole giuste. Che non si chieda mai più a una donna che è stata stuprata 'come era vestita lei quella notte?'". E sotto gli occhi in lacrime della figlia in platea all'Ariston ha rivendicato per sé e per tutte le donne "non vogliamo più essere vittime, un accessorio, una quota. Noi donne dobbiamo essere libere nello spazio e nel tempo, dobbiamo essere silenzio e rumore, vogliamo essere musica".       
Attimi di silenzio sospeso all'Ariston. Solo attimi. Poi standing ovation per Rula Jebreal. Standing ovation, ovvero rispetto  - si può aggiungere - per le donne.

Ascolti Tv Sanremo 2020, Rula ad Amadeus: "Facciamo un passo avanti e non gaffe.."

"E stasera cerchiamo, tutti noi, di fare un passo in avanti, e di non fare gaffe...magari". ha aggiunto Rula Jebreal ad Amadeus sul palco dell'Ariston, con un riferimento scherzoso alla battuta del 'passo indietro' che nella conferenza stampa del 12 gennaio il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo aveva fatto parlando della fidanzata di Valentino Rossi, e quindi del ruolo delle donne, e che aveva innescato forti polemiche. "Sanremo è un posto carico di energia bellissimo, ma le scale più belle che ho sceso sono quelle quando avevo 20 anni, le scale dell'aereo con cui sono arrivata in Italia", ha detto inoltre la giornalista quando Amedeus le ha chiesto quale emozione provasse a scendere le famose scale. "Stasera facciamo parlare la musica - ha aggiunto Rula -, che è una lingua universale che tutti comprendiamo".

 

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