Fabrizio De Andrè: l’antologia definitiva
Esce domani la corposa raccolta di Fabrizio De Andrè Tu che m’ascolti insegnami
Quattro cd oppure otto LP in confezioni da strenna natalizia. Affaritaliani ha raccolto le parole di Dori Ghezzi e Morgan sull’importante progetto.
I superlativi, quando si parla di Fabrizio De Andrè, si sprecano. Specie se a parlare è Morgan, che del cantautore genovese ha inciso, cosa rarissima nel panorama internazionale, il remake di un intero album, Non al denaro, non all’amore né al cielo: “è il padre della canzone italiana come Dante lo è della lingua italiana” oppure “di voci come la sua ne nasce una ogni 300 anni, come diceva Moravia di Pasolini”.
E ancora “lui non entra nei personaggi che canta, si commuove da fuori, lascia alla gente l’identificarsi con loro: chi ascolta si sente lì, trova il suo posto nelle canzoni”. Soprattutto per questo il padre di Marinella, “che scivolò nel fiume a primavera” lanciando la carriera di Mina, e dell’omosessuale Andrea, il difensore degli zingari e degli indiani d’America, la più grande voce gospel italiana, come variamente è stato definito, è tuttora una presenza viva e di riferimento nell’immaginario di chi fa e ama la musica pop in Italia.
Per questo ben venga l’operazione che Sony Music Italia ha fatto rimasterizzando in alta definizione a 24bit/192kHz tutti i 14 album pubblicati da De Andrè, che verranno immessi sul mercato a intervalli regolari anche in formato LP con un vinile ad alta grammatura. Nel frattempo esce domani nei negozi tradizionali e on line una importante antologia – nei formati 4 cd con libretto, box con 8 LP oppure nella versione ridotta di 4 LP – intitolata Tu che m’ascolti insegnami.
Dice Dori Ghezzi, moglie e custode affettuosa di tutto il materiale artistico di Fabrizio: “tutta l’operazione è basata sulla ricerca dell’originalità del suono come fu registrato in origine, senza aggiornare il prodotto per renderlo più appetibile al nuovo pubblico abituato a sonorità magari differenti”.
“Le belle canzoni – continua – sono un patrimonio da restituire alla gente senza tradirne la bellezza, perché come le opere d’arte appartengono a tutti, non solo a chi le ha in casa oppure a chi le ha scritte. Abbiamo utilizzato un titolo circolare, che abbraccia un po’ tutte le tematiche e che risponde a quello che faceva Fabrizio che voleva ascoltare gli altri per ricavare gli spunti delle canzoni. Per Anime salve, il suo ultimo LP, salì in auto con Ivano Fossati e girarono l’Italia a raccogliere le storie della gente.”

L’antologia, bellissima e definitiva per chi non voglia proprio radunare l’opera omnia di De Andrè, raccoglie in ciascun cd canzoni con il medesimo tema: “ogni disco – spiega Dori – è un album concettuale, come si diceva una volta, e raccoglie materiale anche incrociando lavori che concept lo erano all’origine”. La divisione vede nel primo cd le canzoni sull’amore e l’universo femminile (da “Bocca di rosa” a “Giovanna d’Arco”, per riferirci a eroine non propriamente del medesimo ambiente); nel secondo quelle sulla spiritualità e il sogno (con “Il pescatore” omertoso e numerose invocazioni a Maria); nel terzo il tema è guerra e pace, potere giustizia
libertà, con “Un giudice” da una parte e il camorrista “Don Raffaé” dall’altra; infine l’infanzia la vita e oltre sono celebrate nell’ultimo disco, che chiude con “La collina” (quella dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters), su cui sorge il camposanto dove tutti andremo a riposare.
“Ha affrontato molti temi – aggiunge Morgan, che butta lì anche di aver mandato a Sanremo la più bella canzone degli ultimi 49 anni – ma sempre con la prospettiva della morte. Andava direttamente al sodo, impegnato e impegnativo da ascoltare. Parla dell’uomo, che vive e che muore. Così ci fa rendere conto che stiamo vivendo, che siamo al mondo.”
Nel frattempo è terminato il film Principe libero, che vede Luca Marinelli, già diretto da Paolo Sorrentino e Gabriele Mainetti, da Paolo Virzì e Claudio Caligari, interpretare il giovane De André (la trama finisce con gli anni 80) per un intenso – così sembra dal trailer di alcuni minuti che abbiamo visto – biopic per la regia di Luca Facchini. Andrà in onda su RaiUno a febbraio, anticipato nelle sale un paio di settimane prima.
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