Gabriele Cirilli mattatore in teatro: Gigi Proietti il mio maestro
Se in televisione il comico di Sulmona ci ha abituati alle sue parodie degli artisti della canzone, sulle tavole del palcoscenico cresce e diventa interprete pieno e divertente. Canta con voce "vera" e non pochi virtuosismi e recita interpretando mille caratteri e soggetti che accompagnano il pubblico in un viaggio nella memoria, nei sentimenti, nelle abitudini e nei tormentoni del nostro tempo e del nostro Paese.
Cirilli utilizza clichè artistici classici, dalle inflessioni dialettali, ai racconti autobiografici "veri al 99 per cento - dice- ma sceneggiati per rendere divertente il racconto". E diverte davvero con numerosi applausi e risate rotonde del pubblico che riempie la sala dello storico teatro milanese.
Una comicità popolare, che piace come si suol dire "a grandi e piccini" attualizzata alle manie della tecnologia o a, questi un po' scontati, riferimenti agli spot pubblicitari.
Da notare il virtuosismo dell'interpretazione dei molteplici personaggi della "sua riunione di condominio" ben caratterizzati e definiti.
"Gigi Proietti è il mio maestro - ci racconta in camerino intorno alla mezzanotte - a lui devo molto in particolare l'attenzione al pubblico, ai suoi gusti e ai suoi desideri".
Lo spettacolo fa ridere e di gusto e quando Cirilli si avventura in passaggi più seri, ma spolverati di ironia, il pubblico lo segue.
Infine, tratto dalle sue presenza alla trasmissione "Tale e Quale Show" notevole la carrellata di interpretazioni di cantanti italiani e stranieri con con due chicche : Il Volo (li fa tutti e tre) e una perfetta ed esilarante Orietta Berti. Citiamo anche il suo "We are the champions" in dialetto abruzzese.
Se Cirilli fosse uno chef da guida Michelin "Il vaut le voyage"