Marco Giallini e la morte della moglie Loredana: "Non ho potuto dirle ciao"

Marco Giallini e la morte della moglie Loredana: "Non ho potuto dirle ciao"

Marco Giallini racconta il dolore per la morte della moglie Loredana avvenuta nel 2011. «Per me è stata tutto. La madre dei miei figli, la donna con cui sono stato per trent'anni e che, dopo essersi sentita male, se ne è andata dalla mattina al pomeriggio senza che io le abbia potuto dire neanche 'ciao'...", le parole dell'attore (che compie in queste ore 55 anni) in un'intervista a Vanity Fair. Intanto nelle sale il 12 aprile arriva «Io sono Tempesta» di Daniele Luchetti.

Marco Giallini e la morte della moglie Loredana: "Evento mai metabolizzato da me e dai miei figli"

"La sua morte è un evento che né io né i miei figli abbiamo mai metabolizzato - ha raccontato Marco Giallini - Non ne abbiamo mai parlato. Non siamo mai andati al cimitero insieme, anzi, in 7 anni, al cimitero sono andato due volte in tutto. Le fotografie le ho a casa, ma non le guardo, non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più».

Marco Giallini: "A me i David non li danno. Non sarò di moda..."

Sulla carriera Marco Giallini spiega: «Di provini, nella mia vita, ne avrò sostenuti cinque in tutto. Non andavo, mi dava fastidio bussare alle porte, non volevo vedere sul volto degli altri l'imbarazzo. A me i David non li danno. Ovviamente mi dispiace, ma non ne faccio un dramma. Evidentemente non sono di moda, ma non ambisco ad esserlo». Marco Giallini è stato candidato per sei volte sia ai David di Donatello, che ai Nastri d’argento, tre ne ha vinti per ACAB (2012, diretto da Stefano Sollima), Tutta colpa di Freud (2014, diretto da Paolo Genovese) e Perfetti sconosciuti (2016, Paolo Genovese).