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Spettacoli
Milva: buon compleanno all'artista italiana più eclettica di tutti i tempi

Milva, diva rossa fuoco, cantante, attrice, teatrante, interprete sopraffina che ha saputo reinventarsi mille volte passando da Brecht alla disco dance, da Theodorakis a Battiato, da Vangelis a Dürrenmatt, dalla canzone popolare al recital, da Roma a Milano a Tokio passando per Berlino e Parigi stregando platee di spettatori estasiati dal suo talento e dalla sua inconfondibile - e inimitabile - voce "scura", compie gli anni.

Nata il 17 luglio 1939 a Goro (Ferrara), Maria Ilva Biolcati esordisce come cantante di balera per dare una mano alla propria famiglia dopo un dissesto finanziario, vincendo poi un concorso alla Rai che le apre le porte della notorietà nazionale. Acerba ragazzina di provincia incontra quindi Maurizio Corgnati, regista televisivo e "paparro" della loro unica figlia (Martina Corgnati, divenuta un'apprezzata e stimatissima storica dell'Arte nonché autorevole critico d'arte), e lo sposa, lasciandosi plasmare e tramutandosi così in un'interprete colta e raffinata, icona di stile e di eleganza. E di intelligenza. Sì, perché a parte la voce straordinaria e l'innegabile presenza scenica, Milva è dotata di un'intelligenza non comune cui si accompagna una buona dose di ironia e autoironia, non sempre percepite dal superficiale pubblico italico. 

E' l'intelligenza di Milva a portarla a sperimentare strade sempre nuove e a rimettersi continuamente in gioco sfidando per esempio l'ostica lingua tedesca e divenendone una sorta di bandiera nella stessa Germania, dov'è venerata come una dea. Tanto che non esiste casa dalla Baviera allo Schleswig-Holstein in cui non vi sia almeno un disco di Milva, apprezzatissima dallo stesso statista Helmut Kohl, scomparso di recente. L'intelligenza di Milva conquista il grande Giorgio Strehler che la vuole per L'Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht: un'impresa titanica che Milva supera brillantemente mandando in visibilio pubblico e critica (i link rimandano ai video in cui possiamo goderci le interpretazioni della nostra artista). L'intelligenza di Milva conquista il geniale Franco Battiato, che le regala album e singoli indimenticabili ancora oggi programmatissimi in radio. L'intelligenza di Milva conquista Astor Piazzolla, Georges Moustaki (splendido un duetto con l'autore di Milord al pianoforte e una Milva/Gilda di sfolgorante avvenenza), Vangelis, Thanos Mikroutsikos. L'intelligenza di Milva conquista perfino la poetessa Alda Merini che le dedica la toccante poesia Gli occhi di Milva. Per non parlare di Aldo Busi, di cui Milva è lettrice e al quale dedica lo straziante fado di Canção do Mar, omaggio ad Amalia Rodriguez, in una puntata de I Fenomeni presentato da Piero Chiambretti

Un po' Marlene Dietrich, un po' Rita Hayworth, un po' Hedy Lamarr, carismatica mutaforma come Joan Crawford, talentuosa come Bette Davis, sul palcoscenico Milva non canta soltanto, Milva recita, divora la scena. Domina il palcoscenico in duetto con una molto più giovane Heather Parisi in Al Paradise; brilla come la luna piena sullo sfondo d'ombra di Enzo Jannacci - che ha scritto per lei la sua canzone icona, La rossa - in una divertente interpretazione di Il Dritto; snocciola un monologo appassionato in giapponese (sì, in giapponese) sul palcoscenico di Tokio prima di cantare la struggente Da troppo tempo, con cui arrivò terza a Sanremo (un sacrilegio non averle dato la vittoria) nel 1973; sgambetta irriverente nei panni di Capitan Uncino in Peter Uncino di Michele Serra... Insomma, Milva unisce la versatilità e l'audacia di Madonna a un talento colossale, con quel pizzico - per l'appunto - di autoironia che la porta nel 1985 a incidere perfino una canzone dance, Marinero, conquistando anche le discoteche.

Da diversi anni Milva, unica artista italiana a essere nel contempo Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere della Legion D'Onore della Repubblica Francese, Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres, Croce al Merito di I Classe dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, è lontana dalle scene per problemi di salute, e la sua assenza rende il mondo dello spettacolo italiano senz'altro più buio, senz'altro più vuoto, ma soprattutto meno vibrante del fuoco appassionato della cultura e dell'autentico talento artistico. Quel fuoco che arde nella chioma, nel corpo e nel cuore di Milva e che ci auguriamo torni al più presto a illuminare gli animi incupiti di un paese sempre più spento e sempre meno pervaso dalla poesia. Perché, per dirla con Alda Merini ne Gli occhi di Milva, la poesia è una donna superba e ha la chioma rossa. Buon compleanno dunque, magica, meravigliosa, mirabolante Milva.

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