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Esteri
Aborto, i conservatori americani impongono in Texas una legge dura
 Joe Biden
Lapresse

La decisione della Corte Suprema è un attacco ai diritti delle donne" ha affermato il presidente degli Stati Uniti ,Joe Biden, dopo che i saggi americani hanno deciso, con cinque voti a favore e quattro contrari, di non bloccare l'entrata in vigore in Texas della legge sull'aborto, la più severa di tutta l’America.

E l’ondata conservatrice ha scatenato critiche e dibattiti.  “Prego che gli aborti finiscano negli Stati Uniti" ha tuonato un membro del movimento cattolico “40 giorni per la vita” che si è detto "felice" per la nuova legge che vieta l'aborto a partire dalle sei settimane di gestazione nel secondo Stato più popoloso del Paese (30 milioni di abitanti).

Sulla porta della clinica Whole Women's Health in bella evidenza un cartello che spiega come "l'aborto sia ancora legale in Texas". L'organizzazione ha intentato causa alla Corte Suprema per bloccarne l'entrata in vigore, ma la maggior parte dei giudici conservatori l’ha mandata avanti.

“È uno dei divieti di aborto più estremi, radicali e ingiusti che questo Paese abbia mai visto. La legge non rappresenta la maggioranza dei texani ed è semplicemente incostituzionale " ha confermato un portavoce della clinica.

I centri di salute si stanno organizzando per continuare ad operare nel rispetto della nuova legge, che si ritiene colpirà tra l'85% e il 90% degli aborti praticati in Texas.

Lo stesso portavoce ha confermato che i sostenitori del cosiddetto movimento pro-vita sono venuti nelle cliniche per fare video e foto di chi viene nei centri. E questo perchè nella legge la responsabilità di informare chi pratica aborti è nelle mani dei comuni cittadini. Essi infatti possono querelare chiunque “aiuti o sia complice” in un aborto dopo le sei settimane di gestazione. Ciò include il pagamento o il rimborso del costo dell'intervento. Se la causa ha successo, il denunciante può ricevere $ 10.000 per coprire i suoi danni legali. Gli imputati non ricevono questo sostegno monetario se vincono in tribunale.

La nuova regola è "un attacco alla giurisprudenza sull'aborto", ha affermato Jack Balkin, professore di diritto costituzionale a Yale. Lo specialista è convinto che il modo in cui viene redatta la legge, in particolare la parte che impedisce alle autorità di perseguire gli indagati sia un tentativo di isolare una legge palesemente incostituzionale da una revisione dei tribunali federali.

Alcuni giudici della Corte Suprema, che non si sono pronunciati sull'incostituzionalità della norma, l'hanno definita "insolita e senza precedenti".

“Finora quest'anno ci sono state circa 600 restrizioni all'aborto in più di 45 stati. Ne sono stati approvati circa 90- fanno notare da Planned Parenthood-e l’ondata potrebbe prendere slancio con questa legge, la più estrema di tutte, che è parte di un'agenda politica per annullare del tutto l'aborto".

Lo scandalo della nuova legge ha messo in ombra un'altra dura misura adottata dai legislatori. Il Senato ha approvato infatti una norma che vieterà ai medici di prescrivere pillole a pazienti incinte da più di sette settimane. L'attuale legislazione, tuttavia, consente loro fino a 10 settimane. La regola attende la firma del governatore Greg Abbott per entrare in vigore.

Il governatore Abbott ha inoltre decretato all'inizio della pandemia la sospensione di ogni intervento chirurgico che non fosse "immediatamente necessario", che si è tradotto in una sospensione quasi totale degli aborti per poco più di un mese.

Whole Woman's Health ha dovuto cancellare 200 appuntamenti in quel periodo. Tutti questi tentativi nel corso degli anni hanno avuto successo. Lo Stato è passato da 72.470 aborti nel 2011 a 55.400 nel 2017.

Nell’ultima settimana il Texas ha nuovamente consolidato un’altra svolta verso una destra estrema. Non solo con l'approvazione di una delle leggi più severe sull'interruzione di gravidanza ma con l’ok ad una norma che consente ai residenti di portare armi da fuoco in pubblico senza bisogno di un permesso.

E sulla stessa onda sono stati votati anche una serie di provvedimenti che rendono più difficile la partecipazione alle elezioni.

La maggioranza degli americani è convinta che nessun legislatore, giudice o burocrate dovrebbe determinare se una donna ha abortito o meno e soprattutto ogni donna dovrebbe avere il diritto di decidere si se stessa, ma il Texas purtroppo, sta andato nella direzione opposta.

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