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Esteri
Afghanistan in guerra, ma Biden se ne va. L'85% del paese in mano ai talebani

"Non è un Vietnam". Così Joe Biden ha preannunciato il ritiro definitivo delle truppe statunitensi dall'Afghanistan, che avverrà entro il 31 agosto. Eppure, la situazione interna al paese asiatico si è "deteriorata", come ammette lo stesso Pentagono. A 20 anni ormai esatti di distanza la missione a stelle e strisce a Kabul e dintorni si concluderà, e pazienza se nel frattempo i talebani stanno conquistando tutto il paese. 

Afghanistan, 85% del territorio in mani ai talebani

I talebani sostengono di avere già il controllo dell'85% del territorio dell'Afghanistan con l'offensiva condotta dai miliziani nel pieno del ritiro dei militari Usa. A dichiararlo è stato il negoziatore talebano Shahabuddin Delawar direttamente in conferenza stampa da Mosca, non a caso capitale che torna a contare molto nella polveriera afghana dopo la dipartita americana.

I talebani conquistano avamposti ai confini con Iran, Turkmenistan e Tagikistan

In particolare, le forze talebane hanno preso possesso di alcuni dei principali snodi del paese, soprattutto i punti di confine commerciale, importanti avamposti strategici. A partite da Islam Qala e Torghundi, al confine rispettivamente con l'Iran e il Turkmenistan. Entrambe le località si trovano nella provincia di Herat, nell'ovest dell'Afghanistan. Islam Qala, una delle più grandi dogane del paese, garantisce un indotto di circa venti milioni di dollari. Dopo di che è stato conquistato anche un importante punto di confine con il Tagikistan. E in Afghanistan chi controlla questi snodi controlla il paese.

Il messaggio dei talebani alla Russia: "Non siamo una minaccia per voi"

I talebani hanno mandato un messaggio alla Russia, chiarendo che l'obiettivo ufficiale è quello di combattere l'Isis e che la loro azione non rappresenta una minaccia a Mosca o ai suoi alleati in Asia centrale. Il Cremlino ha fatto sapere che serve instaurare il dialogo con i rappresentanti talebani, criticando implicitamente gli Stati Uniti che se ne vanno in un momento tanto delicato.

"Nessuna promessa dei talebani agli americani"

I talebani, infatti, hanno ripreso le azioni militari proprio in concomitanza con l'addio americano. ''I talebani sono liberi di attaccare i distretti afghani'' in quanto ''non hanno fatto alcuna promessa agli Stati Uniti quando hanno lasciato il paese'', ha d'altronde detto il rappresentante dell'ufficio politico di Doha durante un incontro con l'inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin in Afghanistan, Zamir Kabulov.

Biden allontana le responsabilità del fallimento

Biden non sembra scomporsi e sostiene che in Afghanistan gli obiettivi principali siano stati raggiunti, vale a dire "spedire alle porte dell'inferno Osama bin Laden" e "neutralizzare Al Qaeda". Eppure sembra quasi che i talebani facciano apposta a mettere a ferro e fuoco il paese in concomitanza con la ritirata democratica. In molti temono che Kabul cada come aveva fatto Saigon in Vietnam subito dopo il ritiro degli Usa. Ma Biden allontana da sé le responsabilità: "Non siamo andati in Afghanistan per costruire il Paese. E' diritto e responsabilità del popolo afghano decidere il suo futuro e come vuole essere governato".

Il pragmatismo di Biden: "Non manderò altra generazione a morire"

Così come non erano riusciti gli imperi passati a unificare l'Afghanistan e come non ci è riuscita la Russia sovietica, allo stesso modo non ce l'hanno fatta gli Usa, che infatti non vivranno il ritiro in un clima di vittoria. Ma Biden ha mostrato pragmatismo. "Dopo vent'anni, mille miliardi di dollari spesi nell'addestrare ed equipaggiare centinaia di migliaia di membri delle forze di sicurezza afghane, 2.448 americani uccisi, 20.722 feriti non manderò un'altra generazione di americani in guerra in Afghanistan", ha detto il presidente americano.

Il Pentagono ammette: "In Afghanistan situazione deteriorata"

Lo stesso Biden ha ammesso la possibilità che i talebani riprendano il potere, ma ha anche aggiunto di fidarsi delle capacità militari dell'esercito regolare afghano. Esercito regolare afghano che però sta perdendo sul campo, come dimostrano l'avanzata talebana e le stesse dichiarazioni del Pentagono. Il portavoce del dipartimento della Difesa, John Kirby, ha riconosciuto che in Afghanistan si sta verificando un "deterioramento della situazione della sicurezza".

Ma Biden ha deciso se ne va. L'interesse principale degli Usa ora è verso l'Asia Pacifico e il rivale geostrategico principale la Cina. Quello che accade in Afghanistan non sarà più affar loro. L'esportazione della democrazia ha fallito.

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