Australia, il premier esulta: stop ai 'boatpeople'
Il premier australiano, Tony Abbott, ha comunicato al Paese che la politica avviata dal nuovo governo conservatore per fermare i 'boatpeople', le barche traballanti e sovraccariche di migranti, ha avuto successo: "Le porte sono chiuse, le barche si stanno fermando". La promessa di fermare il contrabbando di esseri umani e l'ondata di imbarcazioni che portano i richiedenti asilo nelle acque australiane era stato un elemento centrale della campagna elettorale che ha consentito ad Abbott di vincere le elezioni di settembre. La strategia per 'fermare le barche' contempla l'uso di militari che respingono i barconi o 'deportano' chi arriva in Papua Nuova Guinea e a Nauru. I dettagli delle operazioni sono pero' considerati materiale riservato dal governo perche' coinvolgono i militari e dunque non vengono resi noti.
Abbott comunque ha insistito che la strategia sta dando i suoi frutti: "C'e' ancora una lunga strada da fare ma sono lieto di dire che le barche si stanno fermando: sono il 10 per cento del flusso registrato dal precedente governo nel mese di luglio", ha spiegato ai giornalisti. "Con il precedente governo a luglio gli arrivi erano al ritmo di 50mila all'anno: era diventato un diluvio". La scorsa settimana l'Australia ha stretto un accordo con la Malaysia, per stroncare il transito dei migranti. Il ministro dell'Immigrazione, Scott Morrison, non ha voluto invece commentare l'indiscrezione secondo cui il governo di Canberra ha raggiunto un accordo anche con l'Iran per rimpatriare i richiedenti asilo respinti dall'Australia.