Bielorussia, "rapita" Maria Kolesnikova: figura di spicco dell'opposizione
In Bielorussia rapita la responsabile della campagna elettorale di uno sfidante (escluso dalle scorse elezioni) di Lukašėnko. Ieri 633 arresti
Bielorussia, "rapita" Kolesnikova: figura di spicco dell'opposizione
In Bielorussia sarebbe stata rapita Maria Kolesnikova, figura di spicco dell'opposizione per esser stata responsabile della campagna elettorale del candidato Viktor Babariko, il principale rivale di Aleksandr Lukashenko arrestato il 18 giugno ed escluso dalle presidenziali. Una testimone ha riferito al portale Tut.by di aver visto che veniva caricata a forza su un pulmino con la scritta "Comunicazione" che poi si è subito allontanato. La polizia bielorussa ha fatto sapere che sta indagando sulla denuncia. La Koleshnikova, alleata della leader dell'opposizione in esilio Svetlana Tikhanovskaya, sarebbe stata prelevata nei pressi del Museo d'Arte Nazionale mentre era in giro da sola per affari. "Il telefono di Kolesnikova squilla, ma non risponde", ha scritto il portale.
Bielorussia, 633 arresti nelle proteste di ieri
Nella giornata di ieri sono state arrestate 633 durante le proteste che vanno avanti ormai da un mese. Lo ha riferito direttmente il ministero dell'Interno. Secondo quanto riportato da una portavoce del ministero dell'Interno bielorusso, Olga Chemodanova, alle 42 manifestazioni di domenica hanno partecipato circa 31.000 persone. "Ieri 633 persone sono state arrestate per aver infranto la legge sugli eventi di massa, 363 delle quali resteranno in carcere fino a che non compariranno in tribunale", ha concluso.
Bielorussia, Stano ( Ue): "Sanzioneremo responsabili scomparsa attivisti"
La Commissione europea “è al corrente” del fatto che in Bielorussia “alcuni attivisti politici risultano scomparsi” e anche che continua “l’inaccettabile repressione da parte delle autorità bielorusse”. “Seguiamo la situazione da vicino”, afferma Peter Stano, portavoce del capo della diplomazia comunitaria, l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. L’esecutivo europeo ribadisce che “il lavoro continua in maniera molto intensa” nella stesura della lista di persone alle quali “abbiamo deciso di imporre sanzioni” in quanto “responsabili di comportamenti inaccettabili nella repressione delle proteste pacifiche”. Stano condanna in particolare “gli arresti arbitrari” e rinnova l’appello alla liberazione di chi è detenuto per aver manifestato contro il Governo di Minsk.
Commenti