Camporini lascia Limes: "Sull’Ucraina posizioni da sempre discutibili. Ma ora la deriva verso Mosca...". Ecco i veri motivi della rottura - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:08

Camporini lascia Limes: "Sull’Ucraina posizioni da sempre discutibili. Ma ora la deriva verso Mosca...". Ecco i veri motivi della rottura

Intervista a Vincenzo Camporini, generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa

di Federica Leccese

Camporini lascia la rivista geopolitica Limes: “Forse ci ho messo troppo a decidere"

“La posizione di Limes sulla questione dell’aggressione russa all’Ucraina è sempre stata, a mio avviso, discutibile. Negli ultimi tempi si è registrata una deriva ancora più marcata verso le tesi di Mosca, una posizione che a un certo punto ho ritenuto non più accettabile e che mi ha portato a chiedere di essere cancellato dalla lista dei membri del Consiglio scientifico.” Così Vincenzo Camporini, generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa, commenta ad Affaritaliani la decisione di lasciare la rivista geopolitica Limes diretta da Lucio Caracciolo. 

“È una cosa che è cresciuta nel tempo, forse ci ho messo troppo a decidere, ma sa, i militari sono duri di comprendonio”, continua il generale con tono autoironico.

Alla domanda su cosa si riferisse con l'espressione “mancato sostegno ai principi del diritto internazionale”, Camporini spiega: “Mi riferisco al fatto che l’ipotesi di accettare, anche formalmente, un cambiamento di confini grazie all’uso spregiudicato della forza militare è qualcosa che è in totale contrasto con i principi che sono alla base del diritto internazionale e delle Nazioni Unite. Da questo punto di vista, chi accetta supinamente questo principio non può andare d’accordo con me”.

Sul rischio che nel dibattito italiano sull’Ucraina il diritto internazionale venga messo in secondo piano, Camporini sottolinea: “Non solo in Italia. Purtroppo, con l’avvento al potere di Putin in Russia a suo tempo, con le derive che ne sono seguite a partire dal 2007-2008, e con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, ha trovato piena conferma una frase ormai molto diffusa: ‘il diritto della forza ha soppiantato la forza del diritto’. Io credo quindi che sia un problema globale, che non riguarda solo la nostra opinione pubblica.”

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