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Esteri
Coronavirus. L’America ferma le retate di lavoratori immigrati irregolari.
(fonte Lapresse)

‘Chiediamo che vengano tutti quelli che anno dopo anno sono qui a lavorare nei campi. Ho preso un impegno con gli agricoltori e per questo non stiamo chiudendo la frontiera’ la frase di Trump del 1 aprile è stata qualcosa di insolito. Una quasi rivoluzione rispetto a quando Trump, con l’economia a gonfie vele, ripeteva come un mantra ’comperiamo americano e assumiamo americani’.

Solo un’epidemia di questo tipo poteva costringere l’Amministrazione americana ha scrivere un documento che di fatto riconosce, in questo periodo, l’esistenza  dei lavoratori immigranti irregolari.

Infatti a metà marzo la Polizia di frontiera (ICE) ha annunciato di fermare le retate e la detenzione di immigrati irregolari ( come da Trump sempre richiesto) salvo mantenere la guardia sopra quelli considerati pericolosi.

Coronavirus. L'America non puo' fare a meno di molti lavoratori irregolari 

Adesso il virus sembra voler mettere alla luce certe incoerenze sia dell’economia americana che della politica.

Ora la raccolta della frutta e dei vegetali è diventata un servizio essenziale e gli agricoltori hanno bisogno di braccia. Braccia che, fra l’altro, non possono venire disperse pericolosamente in termini di infezione, da continue retate dei Servizi immigrazione. Pure la salute dei migranti deve essere rispettata e poi senza di loro come si farebbe il raccolto?.

Nessuno deve, per paura dell’attività della polizia anti immigrazione , evitare di andare in ospedale e magari girare infettando tanta altra gente.

Coronavirus: Trump ritwitta post che chiede il licenziamento di Fauci

Il presidente Trump ha manifestato pubblicamente disagio nei confronti di Anthony Fauci, il più grande esperto di malattie infettive del governo Usa, dopo che il medico ha sottolineato che se il Paese fosse stato chiuso prima altre vite sarebbero state risparmiate dal coronavirus.    Trump ha ritwittato un post che si concludeva con la frase "Time to #FireFauci" ("E' ora di licenziare Fauci") di una repubblicana ex candidata al Congresso, DeAnna Lorraine, e allo stesso tempo ha respinto le critiche sulla sua lenta risposta iniziale alla pandemia che ora ha ucciso più di 22.000 persone negli Stati Uniti. Il presidente, scrive il New York Times, ha già mostrato in privato irritazione verso Fauci, ma per il quotidiano newyorkese il messaggio su Twitter sarebbe il segnale più esplicito mostrato pubblicamente.    "Fauci ora sta affermando che se Trump avesse ascoltato prima gli esperti medici, avrebbe potuto salvare più vite. Il 29 febbraio Fauci diceva alla gente che non c'era nulla di cui preoccuparsi e non rappresentava una minaccia per gli Stati Uniti in generale. Time to #Fire Fauci”, ha affermato Lorraine del tweet. Ritwittando questo post, Trump ha aggiunto: "Mi dispiace, notizie false, ho bandito la Cina molto prima che la gente parlasse". Uno dei tanti tweet con cui domenica Trump ha difeso la sua risposta all'epidemia coronavirus, puntando il dito contro la Cina, l'Organizzazione mondiale della sanità, l'ex presidente Barack Obama, i governatori della nazione, il Congresso, Democratici in genere e mezzi di informazione. Trump, ricorda il New York Times, ha bloccato gli arrivi negli Usa dal 2 febbraio di cittadini non americani o residenti permanenti che erano stati in Cina nei precedenti 14 giorni. Ma il provvedimento non ha impedito l'arrivo negli Usa di 40.000 americani e altri viaggiatori dopo quella data. Fauci e altri esperti di sanità pubblica erano inizialmente scettici sul fatto che le restrizioni ai viaggi in Cina sarebbero state utili quando il presidente le aveva prese in considerazione per la prima volta, ma poi hanno cambiato idea. 

Solo in California, secondo uno studio dell’Università della California, sono impiegati nell’agricoltura circa 800000 persone. Tutti stagionali per la raccolta della frutta e della verdura. Come cquella delle fragole, che inizia a giorni, o delle albicocche a maggio. Un mare di gente, che per oltre il 60%, non  ha documenti. Ma senza di loro non si potrebbe avere frutta fresca nei supermercati.

Con la pandemia da Coronavirus questi lavoratori, ironia della sorte , sono diventati essenziali perché senza di loro si rompe la catena alimentare.

Per questo il sindacato, ed anche in questo caso la contraddizione è evidente, ha inventato una specie di salvacondotto temporaneo in mano ai lavoratori ‘illegali’ dove è scritto il nome del lavoratore e l’azienda agricola per cui lavora. In caso di fermo da parte della polizia sarebbe garantita la non espulsione.

Tutto questo ha scatenato la pressione degli imprenditori che chiedono di avere meno controlli dell’Immigrazione per questi lavoratori onde evitare il fallimento dell’economia e dall’altra le proteste di quegli imprenditori che invece chiedono di non abbassare la guardia sull’immigrazione illegale proprio in questa drammatica situazione. Un conflitto deflagrante.

Anche perchè la crisi  innescata dalla pandemia ha messo in evidenza l’importanza degli immigrati nell’economia americana. Senza di loro si bloccherebbe molto alimentare.

Coronavirus.L'America non puo' fare a meno di molti lavoratori irregolari

Altro genere di lavoratori ma altrettanto essenziali  e di cui l’America ha ora necessità sono i medici e gli infermieri. Medici e sanitari che abbiano competenze in particolare  sul Coronavirus. E per questo l’Amministrazione Trump ha emanato una direttiva ai consolati per snellire le pratiche di richiesta di visto per queste figure professionali. All’appello in questo senso sulla pagina web del Dipartimento di Stato ha richiamato un altissimo numero di risposte di professionisti che hanno visto la possibilità di ottenere un visto rapido, che in altre occasioni avrebbe richiesto anni.

Anche se l’alto numero di richieste ha costretto, in un secondo tempo, il Dipartimento a specificare meglio che questa possibilità veniva data solo a chi già  aveva avanzato la domanda come lavoratore o studente. Persone cioè che erano già pronte a venire.

Altra richiesta determinata dall’epidemia un aumento di 35000 visti per quest’anno di lavoratori stranieri temporanei impiegati nei settori del turismo e delle catene alberghiere.

 

E  forse il virus ha fatto capire all’America che, di tanti stagionali, regolari o meno, impegnati  soprattutto nelle costruzioni e nell’alimentare non puo’ fare a meno. Pena il blocco di settori vitali.

 

 

 

 

 

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