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Esteri
Coronavirus. L’America Latina, senza riflettori, entra in pieno nella pandemia

350 milioni di uomini, donne e bambini di etnie e culture diverse. Un Continente gigantesco, con economie e sistemi differenti, molto spesso in situazioni difficili, spesso dimenticate. Un Continente dove vivono in alcune aree molti italiani migrati da tempo.

 

Il Messico, ad esempio, sta nella fase del contagio locale.I confini con gli Stati Uniti sono chiusi da una settimana e quattro giorni fa il Governo ha chiesto alla popolazione di stare a casa e chiudendo le attività non essenziali, pubbliche e private, fino al 30 aprile. Un triste copione che ormai tutto il mondo ha imparato a conoscere.

A Città del Messico le misure di emergenza sono state rinforzate e Il capo del Governo, Claudia Sheinbaum, ha confermato che ai supermercati potrà andare solo una persona per famiglia e il divieto di uscire da casa sarà fatto rispettare dalla Polizia.

Il Coronavirus colpisce l'America Latina

In Sudamerica il Brasile, guidato dal Presidente Juair Bolsonaro, il più negazionista del virus tra i Presidenti del mondo è stato ‘costretto’ a cominciare a pensare a misure emergenziali. Bolsonaro è stato costretto dagli appelli  dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e soprattutto da una sorta di golpe guidato dal vicepresidente, Hamilton Mourao che con l’appoggio delle Forze Armate sarebbe anche pronto a togliergli il potere in caso non venissero adottate. Ma forse è troppo tardi anche perché la situazione di San Paolo, che filtra in maniera non ufficiale sembra essere davvero pesantissima. Nelle ultime 24 ore il Brasile ha registrato 1140 contagi con un totale di quasi 6000 casi e 200 morti. Resta comunque l’incubo di quello che potrebbe succedere nelle popolose e povere favelas alle periferie delle città. San Paolo è l’epicentro dell’epidemia.

I test vengono fatti soltanto nei casi più gravi e i medici lamentano che i risultati di quelli fatti tardano oltre i dieci giorni.

Il Senato ha approvato questo lunedì un progetto per dare l’equivalente in reales di 115 dollari alle famiglie in povertà.

Una misura che durerà tre mesi, prorogabili, ma tutto ora è nelle mani della decisione di un riluttante Bolsonaro.

Il Coronavirus colpisce l'America Latina

In Cile i contagi crescono veloci a 2500 con 75 morti, mentre in Ecuador si sono superati i 2000 casi con 77 vittime.

 

E anche in Ecuador i test non hanno dato ancora risultati considerati esaustivi. Dal paziente zero, una donna proveniente dalla Spagna, si è aspettato troppo sperando che il problema passasse soltanto con giorni di isolamento in casa. Purtroppo non è stato così.

Pochi i numeri ufficiali ma voci ufficiali riconoscono che molti cadaveri sono ammassati negli ospedali e i cimiteri sono bloccati dai numeri delle sepolture.

Molti di questi Paesi sono in quarantena obbligata e pure con una misura che nessuno avrebbe mai pensato di dover seguire per decreto: il ’toque de queda’ il coprifuoco.

 

Anche la Colombia vive la pandemia con quasi mille casi e 16 morti da Covid-19 come da informazioni del Ministero della Salute. Anche qui i morti sono persone di mezza età con precedenti di obesità e ipertensione. E pure qui, come in tutto il mondo, la grande metropoli Bogotà è l’epicentro con quasi la metà dei casi del Paese. Il Ministro della Salute, Fernando Ruiz, ha affermato che il Paese sembra entrato in una fase di remissione dell’epidemia.Comunque

al momento si registrano 798 contagi con 14 morti. Le misure di emergenza sono fino al 13 aprile ma assolutamente non definitive.

 

Anche in Perù la diffusione del virus sta crescendo. Il Presidente peruano, Martìn Vizcarra ha detto che su oltre 14000 test fatti 1060 persone sono risultate positive. Ogni cinque giorni il numero raddoppia. Sul totale 200 sono stati ricoverati , 57 sono in unità intensive e 400 sono guariti.

Morti di tutte le età, da un giovane di 26 anni ad una donna di 74 anni. Anche qui le scuole apriranno al 6 aprile ma solo virtualmente. Gli studenti potranno studiare da casa con il programma ‘Aprende en casa’. Ma la decisone finale di ritornare a scuola dal vivo verrà presa a maggio ma solo dietro l’ok delle autorità sanitaria che decideranno di quanto dovrà essere la ‘social distancing’.

In Bolivia 107 casi in crescita. Ma la paura ha vietato la sepoltura di una donna morta di Covid-19 per le proteste della gente di Santa Cruz. La famiglia ha dovuto cremarla.

In Argentina 26 morti e le ultime due vittime, due donne medico di 52 e 64 anni, contagiate da persone arrivate dall’Europa. Il numero dei contagiati, secondo il Ministero della Salute, è di 966.

In Cile quasi 2800 persone infette da Covid-19 su 35000 test fatti, con 12 morti.E anche qui il Governo ha cominciato a mettere in quarantena, a macchia di leopardo, oltre sette municipi di Santiago del Cile.

 

Un bollettino di guerra che cresce giorno dopo giorno in tutta l’America Latina.

 

 

 

 

 

 

 

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