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Esteri
Coronavirus. Nessun nuovo contagio allo Hubei e solo 44 a Wuhan
(fonte Lapresse)

E la Cina sembra aver bloccato la diffusione del virus. Le dichiarazioni del Governo sono sempre più orientate all’ottimismo e suffragate da dati concreti. Già qualche giorno fa avevamo riportato la notizia passata sotto traccia da molti quotidiani che la situazione stava migliorando ed ora i vertici cinesi responsabili del team di crisi lo hanno comunicato con più forza visto i numeri emersi.

 

Il Ministero della Salute cinese ha infatti annunciato ieri solo 44 nuovi casi di contagio a Wuhan, in quarantena e nell’epicentro della crisi, una cifra  che si avvicina velocemente allo zero.

E ad Hubei, nella grande provincia, tutto attorno al focolaio, non sono stati registrati nuovi casi, mentre prima se ne contavano a migliaia. Nel resto del Paese i casi riscontrati sono soltanto importati.

‘Se il trend continuerà si potrà-come detto dai vertici sanitari cinesi-diminuire le misure di rigore della quarantena  a Hubei. Confidiamo che il giorno che tutti stiamo aspettando sia vicino’.

Coronavirus: Importanti segnali positivi dalla Cina

20 province hanno abbassato i livelli di allerta dal più 1 a due e persino ad un livello tre.

‘Secondo i nostri calcoli e le nostre speranze alcuni vaccini potrebbero entrare già in aprile nella fase di test sull’uomo e persino essere testati in casi di emergenza’ come sottolineano dai vertici sanitari cinesi.

E lo stesso Presidente cinese, Hi Jinping, ha confermato all’Agenzia giornalistica Xinhua, per la prima volta, di avere molta fiducia che l’epidemia sarà presto sotto controllo.

E adesso si comincia a pensare a far ripartire le attività produttive, facendo ripartire in primis il settore manifatturiero e quello dei servizi, caduti a percentuali in doppia cifra e pure le esportazioni che a, gennaio, sono calate del 17%.

A questo proposito il problema più grande del Paese, a parte la crisi sanitaria, era infatti dovuto all’assenza di lavoratori nelle fabbriche per le strette normative imposte. Ora quasi 80 milioni di lavoratori sono tornati al lavoro e altri 50 sono pronti a rientrare.

Importanti segnali positivi dalla Cina

Alcune città stanno ricominciando a vivere anche se la normalità è ancora lontana. Molte misure in città come Pechino ancora rimangono, come non poter lavorare tutti nella stessa giornata nell’impresa, ma rimanere a casa a turni, limitazioni nei ristoranti e 800000 persone in quarantena preventiva. Tutte arrivate da Paesi con grandi focolai come Corea del Sud, Italia, Giappone e Singapore.

‘Non è certo tutto finito e non bisogna abbassare la guardia’ è il senso di molte dichiarazioni di membri della Commissione Salute che confermano però come il modello di contenimento utilizzato stia funzionando anche grazie alla mobilitazione nazionale’.

Anche se, non è ancora del tutto scomparsa, l’idea che serpeggia ogni tanto sui social, che il virus potrebbe essere una

mera macchinazione di qualche Paese straniero con gli Stati Uniti al primo posto tra i sospettati.

Ma questa è ’spy story’, idiozie raccontate anche da qualche nostro opinionista. La realtà è che, pur avendo ancora parecchia strada da fare, il rigore cinese sta cominciando a dare importanti segnali positivi.

Speriamo si possa, fra un po’, cominciare ad avvertirli anche in Italia.    

 

 

 

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