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Esteri
Coronavirus, piano finanziario americano veloce, meno quello sanitario
(fonte Lapresse)

Il virus ‘attanaglia ‘l’America e i suoi 320 milioni di abitanti in una morsa, ogni giorno più pesante. I contagi superano i 100000, i morti 1600, 870 sono i ricoverati, secondo i dati aggiornati dell’Università John Hopkins. In ogni caso con un’incidenza più bassa di quella avuta in Italia e Spagna.

La risposta del Governo Trump, dal punto di vista economico, è stata veloce. Con un accordo bipartisan il Congresso ha licenziato una manovra da 2 bilioni di dollari per sostenere lavoratori, imprese e l’economia nel suo complesso. Una cifra mai stanziata nella storia del Paese.

La risposta sanitaria non è stata ancora altrettanto efficiente. A un occhio esterno il processo messo in atto dal Governo

e dai diversi Governatori appare ancora troppo disomogeneo. Unico messaggio che sembra essere passato dappertutto quello della ‘social distancing’. E d’altronde anche il Gabinetto di crisi guidato sulla carta dal vicepresidente Pence ma ufficialmente dal Comandante in capo ‘di un Paese in guerra’, Trump, sembra avere qualche distonia.

Usa. Veloce il piano finanziario, meno quello sanitario

Ultima della serie: Trump due giorni fa annunciava di voler riaprire l’America con la Pasqua, ieri Pence e Fauci correggevano il tiro dicendo che quella del Presidente era ‘al momento solo un bell’auspicio’. ‘Perchè- come ha splendidamente sintetizzato il dr. Fauci-non siamo noi che decidiamo l’agenda ma è il virus che decide i tempi’.    

Certo che la velocità di diffusione del virus è stata davvero rapida negli States.

Il paziente zero, un trentacinquenne di ritorno da un viaggio in Cina a Wuhan , si era presentato il 19 gennaio a Seattle, nello Stato di Washington, con febbre e tosse. Dopo un giorno, i test eseguiti ad Atlanta al Centro di Controllo  delle Malattie Infettive, avevano confermato il contagio da Covid-19. Un mese di ricovero, le persone a contatto messe in quarantena e la prima guarigione che, però, ha coinciso con il primo morto, sempre a Seattle.

Oggi oltre 100 milioni di cittadini sono praticamente bloccati in casa ma, con modalità diverse da Stato a Stato.

La California e New York, rispettivamente con 4675 e 44876 casi , hanno chiesto ai residenti lo ‘stay at home’ totale. Il Maryland e il Kentucky con 774 e 248 casi non hanno dato ordini altrettanto severi.

La Florida ad esempio, con 20 milioni di abitanti e con il maggior tasso di ultra sessantacinquenni ha chiuso le spiagge, i locali e in alcuni casi, come a Fort Lauderdale non si puo’ liberamente circolare pena l’arresto. Al contempo è permesso a chi viene da New York a svernare ( i ricchi Snow Birds) di non fare la autoquarantena, come invece richiesto dal Governo Federale.

In ogni caso Trump sempre meno paziente (se fosse per i medici chiuderebbero tutto, la cura non puo’ essere peggiore del male, i farmaci bisogna provarli subito) e in ragionevole disaccordo con il dr.Anthony Fauci ha annunciato per lunedì nuove linee guida. Dovrebbero essere segnalate le aree ad alto rischio, medio e basso dove è necessario differenziare le misure di contenimento.

Ieri il Presidente ha ordinato ( grazie al Production Defend Act) a Ford e Gm di produrre ventilatori che mancano drammaticamente in tutto il Paese e soprattutto a New York.

Un’inchiesta su oltre duecento sindaci di altrettante città di 41 stati ha confermato che il 90% lamenta mancanza di mascherine, test di prova , guanti ed equipaggiamenti sanitari di protezione. Un film visto purtroppo in ogni parte del mondo.

Da 20 giorni non si trova in nessun supermercato del Paese una benché minima confezione di disinfettante per le mani.

Le distillerie si sono messe a produrne ma ancora il prodotto non è arrivato.

E nella Grande America che ha nesso sul banco della pandemia 2 bilioni di dollari vuoti come questo sono qualcosa di inspiegabile e inaccettabile.

 

 

 

 

 

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