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Esteri
Costa d'Avorio nel limbo: morte improvvisa per il premier Coulibaly

La Costa d'Avorio e' entrata in un periodo di incertezza dopo l'improvvisa morte del premier, Amadou Gon Coulibaly, che costringera' il partito al governo a trovare un nuovo candidato per le elezioni presidenziali di ottobre. "Costa d'Avorio in stato di shock", titola il quotidiano Inter riflettendo la sorpresa tra la popolazione per l'annuncio della morte del primo ministro, anche se la sua condizione medica era gia' nota, avendo avuto negli anni scorsi un trapianto di cuore. E solo il 2 luglio era rientrato in patria dopo due mesi in Francia proprio per controlli al cuore.

Nel cortile della famiglia dei "Gon Madou" (nonno del premier), le delegazioni di tutta la regione si sono susseguite per le condoglianze in un'atmosfera cupa. Dopo un'ondata di omaggi sia della maggioranza che dell'opposizione nelle ore successive al decesso, sono proseguiti anche oggi gli elogi dei politici. "La Costa d'Avorio perde un figlio degno, un grande servitore. Rimarrai un modello per me", ha scritto su Twitter il ministro della Difesa, Hamed Bakayoko, noto come "Hambak", che si era spesso opposto al primo ministro in vista della candidatura alle presidenziali.

"Hambak" lo aveva sostituito alla guida dell'esecutivo durante il suo ricovero in Francia e potrebbe essere un candidato per la sua successione. L'ex leader dell'opposizione e candidato alla presidenza Guillaume Soro, in esilio in Francia per gli attriti con il potere locale, ha affermato di aver "condiviso una lunga fratellanza" con Coulibaly, originario del nord Costa d'Avorio come lui, e che nonostante il clima politico "i legami tra le due famiglie non erano mai stati erosi".

A livello internazionale, il presidente francese Emmanuel Macron ha elogiato "la memoria e la dedizione di un grande servitore della Costa d'Avorio, architetto della sua ripresa economica e fedele amico della Francia", ex potenza coloniale. Anche i capi di Stato dell'Africa occidentale hanno espresso le loro condoglianze. Il presidente nigeriano, Mahamadou Issoufou, ha espresso la sua "grande commozione", il presidente burkinabe', Roch Kabore, ha trasmesso la sua "tristezza", e il loro omologo senegalese, Macky Sall, il suo "dolore". Sul fronte politico, il presidente Alassane Ouattara e il suo partito, il Rassemblement des houphouetistes per la democrazia e la pace (Rhdp), si trovano ora spiazzati.

"Coulibaly era piu' che importante del programma: era il programma", ha dichiarato il politologo Jean Alabro, che ricorda i legami del primo ministro con molti capi del Nord. "In questo momento, tutte le possibili scelte sono sbagliate", ha continuato l'analista, elencando gli altri possibili candidati, "Ouattara (per un terzo mandato), Hamed Bakayoko o un terzo che deve ancora venire fuori". "Ouattara (che aveva annunciato a marzo di non volerlo fare) potrebbe correre di nuovo. Ma ci sono molti svantaggi", tra cui le accuse di compromissione della democrazia. Ouattara e i suoi sostenitori ritengono che la riforma costituzionale nel 2016 gli dia legalmente il diritto di candidarsi, ma l'opposizione sostiene che lo spirito della Costituzione lo proibisca. "Per quanto riguarda Hamba, e' mal percepito da parte della popolazione per il suo ruolo nella ribellione (degli anni 2000), alcuni lo vedono come un assassino", ha spiegato Alabro. "Il rinvio delle elezioni presidenziali a causa di una pandemia di coronavirus o problemi di registrazione elettorale potrebbe essere una buona opzione" per il partito al potere, secondo l'esperto. 

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