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Esteri
Di Maio rilancia la Via della Seta. Vede Wang e va a Shanghai con 150 aziende

Dagli Stati Uniti riparte l'asse tra Italia e Cina. Protagonista ancora una volta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha incontrato in un bilaterale il suo omologo Wang Yi in un incontro a margine dell'assemblea generale dell'Onu di New York. Un incontro dal quale scaturisce una riaffermazione dell'impegno comune sull'applicazione del memorandum della Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative) sottoscritto lo scorso marzo alla presenza del presidente cinese Xi Jinping a Roma, e l'annuncio di una nuova missione di sistema che lo stesso leader politico del Movimento Cinque Stelle guiderà insieme a 150 aziende al China International Import Expo di Shanghai a novembre.

Si tratta di un vero e proprio rilancio dell'asse commerciale stabilito con la firma del memorandum, dopo che tra crisi di governo e nascita del nuovo esecutivo Conte i rapporti sembravano essersi un po' raffreddati, e la missione in Cina che aveva annunciato per "prima dell'estate" lo stesso premier (il quale aveva contestualmente previsto la sua presenza) era finita nel dimenticatoio. Vero che la spedizione preparata dall'ex sottosegretario al Mise Michele Geraci è stata portata a compimento la scorsa settimana con decine di aziende italiane a Tianjin, ma livello politico la pista cinese, complice qualche perplessità del Pd, sembrava essersi raffreddata. Di Maio, che ha nominato come suo capo di gabinetto l'ambasciatore italiano a Pechino Ettore Sequi, è intenzionato a mantenere vivo il canale, dopo aver ottenuto per la Farnesina anche la gestione del commercio estero.

Il colloquio con Wang Yi, si legge in una nota della Farnesina, ha permesso di riaffermare l'ottimo stato delle relazioni bilaterali tra Italia e Cina, di cui ricorrono i 50 anni nel 2020. Una ricorrenza che sarà celebrata con l'organizzazione dell'Anno italo-cinese della Cultura e del Turismo, con un ricco calendario di iniziative culturali in numerosi settori che avranno luogo sia in Italia che in Cina. I due ministri degli Esteri hanno parlato di cooperazione economica, concentrandosi su iniziative congiunte in Cina e in paesi terzi, ma anche sullo sviluppo di nuove possibili partnership in settori come l'energia, la cantieristica e la logistica.

Come detto, Di Maio ha contestualmente annunciato al suo omologo la propria partecipazione alla prossima China International Import Expo (CIIE) di Shanghai a novembre, evento del quale l'Italia è un paese partner. Insieme al titolare della Farnesina andranno in Cina circa 150 aziende italiane per lo sviluppo di possibili nuove sinergie future.

Se sul canale commerciale e dell'export Di Maio insiste sulla Cina e sull'Asia, dal punto di vista geopolitico ribadisce la vicinanza agli Stati Uniti e alla Nato. Non a caso è arrivato l'annuncio che il segretario di stato americano Mike Pompeo sarà a Roma a ottobre. Di Maio, che dichiara di aver parlato della crisi libica direttamente con Pompeo a margine dell'assemblea delle Nazioni Unite, ha ribadito in una diretta Facebbok che "l'Italia fa parte dell'Alleanza atlantica e vuole fare parte attiva" della Nato.

twitter11@LorenzoLamperti

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