Debito pubblico sotto controllo e crescita economica, il mondo francese dell'impresa incorona Bardella prossimo presidente - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:18

Debito pubblico sotto controllo e crescita economica, il mondo francese dell'impresa incorona Bardella prossimo presidente

La comunità imprenditoriale francese sembra da qualche mese aver deciso che a vincere la sfida dell’Eliseo nel 2027 sarà Jordan Bardella

di Vincenzo Caccioppoli

Francia, il mondo dell'impresa considera Bardella il prossimo presidente 

La comunità imprenditoriale francese sembra da qualche mese aver deciso che a vincere la sfida dell’Eliseo nel 2027 sarà Jordan Bardella. E sta facendo di tutto per cercare di riposizionarsi verso il Rassemblement National, il partito di estrema destra di cui Bardella è presidente.

“L'attività di lobbying rappresenta un netto cambiamento di opinione per l'élite imprenditoriale francese, che per anni ha nutrito profonda diffidenza nei confronti di un partito populista che considerava un gruppo di agitatori economicamente analfabeti", spiega Clea Caulcutt, corrispondente da Parigi della rivista Politico. “Oggi invece la situazione sembra essere radicalmente cambiata, è questo anche e soprattutto grazie a Giorgia Meloni che in Italia sta facendo vedere come un governo possa essere credibile ed affidabile anche se di destra”.

I segnali sono stati diversi ma tutti portano alla conclusione, e cioè che il mondo delle imprese d’oltralpe sta cercando, ormai anche in maniera piuttosto palese, di accreditarsi verso il partito di destra della Le Pen, che si sta riportando su posizioni meno oltranziste e più attento ai problemi economici francesi. L’evento al Roland Garros da parte della potente lobby Medef, o il fatto che una delle più importanti ed influenti associazioni del mondo imprenditoriale francese, l’ETHIC abbia ospitato, tre mesi fa, Jordan Bardella per parlare del tema: "Quanto sei economicamente liberale?" rappresentano meglio di molte parole questo evidente interesse del mondo delle imprese verso la nuova formazione politica. E si tratta di un cambio di paradigma importante, dal momento che il mondo delle imprese fino ad ora ha guardato sempre con grande sospetto la destra francese de La Pen. Macron fu finanziato in maniera massiccia da investitori francesi preoccupati dalla eventualità di una vittoria de la Pen alle ultime presidenziali, nel 2022.

Rn non è più un attore marginale, quindi i leader aziendali stanno ora compiendo uno sforzo concertato per sondare e, si spera, influenzare la loro visione economica”, ha affermato al giornale francese Le monde un ex consigliere governativo che ora lavora nel settore privato.

"L'anno scorso è stato un vero punto di svolta", ha affermato un dirigente senior di un'azienda francese quotata sull'indice azionario di riferimento CAC40 al quale, come altri citati in questo articolo, è stato concesso l'anonimato per poter discutere apertamente di discussioni private. "I leader aziendali e le lobby industriali hanno improvvisamente pensato di essere sulla soglia del potere. Incontriamoli e magari convertiamoli", ha detto il manager.

Alcuni imprenditori hanno riposto le loro speranze in Bardella, il candidato del piano B del Raggruppamento Nazionale per le elezioni presidenziali del 2027, nel caso in cui una corte d'appello non riuscisse a revocare il divieto imposto a Le Pen di candidarsi alle elezioni dopo essere stata dichiarata colpevole di appropriazione indebita. Bardella, giovane rampante e certamente meno coinvolto della Le Pen nelle vecchie beghe che hanno coinvolto la sua famiglia in passato e che hanno certamente avuto un effetto sugli esiti elettorali, si presenta come il volto nuovo della politica francese. “Si può dire fatte le debite differenze del caso che Bardella possa rappresentare davvero quello che fu Emmanuel Macron nel 2017 quando a sorpresa vinse le elezioni. Anche oggi non si vedono grandi candidati in grado di impensierire. I partiti tradizionali sono divisi e senza leadership autorevoli, facile immaginare che il risultato possa essere il medesimo” diceva un mese fa su Le Figaro John Timsit, politologo francese. Bardella viene considerato certamente più attento al business rispetto alla Le Pen e meno ideologizzato

La scorsa settimana, per la prima volta, un sondaggio ha mostrato che Bardella avrebbe vinto entrambi i turni delle elezioni presidenziali contro qualsiasi altro candidato. Secondo l’importante società di analisi e sondaggi Odoxa e Mascaret, infatti, a seconda dei possibili sfidanti al primo turno, Bardella arriverebbe in testa raccogliendo tra il 35 e il 36% dei voti, assicurandosi così l’accesso al ballottaggio senza difficoltà.

Al secondo turno, secondo il sondaggio, Bardella batterebbe Édouard Philippe con il 53% dei consensi e supererebbe Jean-Luc Mélenchon con un margine ancora più ampio, arrivando al 74%.

In questi ultimi mesi, poi, il RN ha cercato di incarnare la postura di un partito conservatore ma più moderato rispetto al passato, anche con i voti nell’aula dell’Assemblea Nazionale, chiedendo tagli alla spesa e una riduzione del debito pubblico, ma ha anche votato per miliardi di dollari in aumenti delle tasse e per l'abbassamento dell'età pensionabile. Giovedì, per esempio, i suoi deputati hanno contribuito efficacemente all'approvazione di un disegno di legge redatto dall'estrema sinistra per nazionalizzare il gigante dell'acciaio ArcelorMittal, astenendosi dal voto.

“Le Pen- come spiega Sarah Paillou sul Journal de dimanche- è il paladino anti-immigrazione e protezionista degli elettori scontenti della cintura industriale del nord della Francia, mentre Bardella è l’opzione astuta, raffinata, più liberale economicamente ma ugualmente anti-immigrazione, che piace di più a chi fa business”. Una evidente contrapposizione, che ora sembra risolversi a favore del giovane Bardella, anche per i problemi giudiziari che impediscono per ora alla Le Pen di potersi candidare nel 2027.

"Mentre Rn cerca di far coesistere queste due linee, la sua posizione sull'economia non è molto chiara", ha affermato Mathieu Gallard, sondaggista di Ipsos.

“La speranza di alcuni leader aziendali è che il partito di Bardella e della Le Pen, stia prendendo posizione in vista delle elezioni presidenziali del 2027, ma che una volta al potere adotti una strategia meno esplosiva, seguendo le orme dell'italiana Giorgia Meloni o del greco Alexis Tsipras, eletto nel 2015 con una piattaforma anti-austerità.” dice sempre Gallard

Secondo molti osservatori proprio l’esempio della premier italiana, come detto, potrebbe giocare un ruolo decisivo nelle future scelte dei francesi. Lo “sdoganamento” del partito sovranista e populista de la Le Pen, ha avuto infatti, un'accelerazione proprio da quando a Palazzo Chigi si è insediata Meloni.” Questo perché- come spiega Quentin Gerrard, editorialista di Le Echos - far capire al mondo delle imprese e all’elettorato che anche la destra è in grado di governare bene e con il beneplacito dei mercati finanziari (cosa che in questo momento è di primaria importanza per la Francia) può essere il fattore decisivo per superare ancora quel poco di scetticismo che aleggia intorno a partiti come Rn”. D’altra anche Renaud Labaye, il segretario del partito, ha chiaramente fatto intendere, in una recente intervista con Le Monde, che un presidente francese del partito seguirebbe senz’altro il modello Meloni.”

"Abbiamo bisogno di un bilancio in pareggio", ha dichiarato Labaye. "Vogliamo il deficit più basso possibile perché è un bene per il Paese e perché è in gioco la nostra sovranità". Ecco allora che su queste basi e dopo i disastri commessi da Macron proprio sul fronte economico e del debito pubblico, ora seguire le orme del governo Meloni, che ha riportato il debito pubblico sotto controllo, rischia di diventare una necessità non solo per Bardella ma per chiunque dovesse e volesse vincere le prossime presidenziali. 

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