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Esteri
Francia, Valls si dimette da premier e corre per l'Eliseo. Hollande si ritira

La candidatura di Manuel Valls alle primarie della gauche per la corsa all'Eliseo del 2017 è ''imminente'': e' quanto scrive il sito internet dell'Obs, dopo l'annuncio di Francois Hollande di non concorrere per un secondo mandato all'Eliseo. Prima di candidarsi, Valls dovra' pero' dimettersi dal suo ruolo di premier. ''Lo fara' presto'', dice un ministro citato dall'Obs.fr. Il calendario e' serratissimo, perche' sabato il Partito socialista organizza un meeting delle primarie e Valls vuole parteciparvi da candidato. Dovra' quindi lasciare al piu' presto Matignon. Il passaggio di consegne potrebbe avvenire gia' da questa mattina. Quanto al successore di Valls sembra che Hollande abbia gia' scelto. A prendere suo il posto alla guida del governo sara' l'attuale ministro dell'interno, Bernard Cazeneuve.

La resa di Francois, il presidente più impopolare

La sua presidenza parti' malissimo, con quella pioggia a dirotto che lo travolse nel giorno della sua investitura all'Eliseo, il 15 maggio 2012, nella parata solenne sugli Champs-Elyse'es. Lui, l'antieroe, completamente zuppo ma impassibile, sulla Citroen decappotabile che lo conduceva all'Arco di Trionfo per rendere omaggio al milite ignoto. E poi, sempre lo stesso giorno, quel fulmine maledetto che si scaglio' contro il suo aereo mentre si recava a Berlino da Angela Merkel, costringendolo all'atterraggio di emergenza. E' cominciato sotto i peggiori auspici il quinquennio di Francois Hollande, l'ex segretario socialista che ai connazionali esasperati da cinque anni di intemperanze di Nicolas Sarkozy si presento' come il 'presidente normale', quello che gira in scooter e prende il treno come tutti. L'esatto opposto del suo predecessore neogollista col pallino di Rolex, yacht da nababbi e jet privati. "Le changement c'est maintenant", il 'cambiamento e' adesso': prometteva lo slogan della campagna presidenziale che permise all'ex di Se'gole'ne Royal, diplomato all'Ena, l'alta scuola di amministrazione pubblica, di conquistare la poltrona piu' importante.

Il cambiamento ci fu, eccome. Ma forse non proprio nel senso sperato. A cominciare dai rapporti con l'Europa. Alla nazione colpita dalla crisi il candidato socialista assicuro' che avrebbe combattuto per la crescita, contrastando il rigore tedesco di Angela Merkel. Torno' da Bruxelles con le pive nel sacco e i risultati non arrivarono. Altro flop, la lotta alla finanza senza freni, promessa e mai tradotta in fatti, e la lotta alla disoccupazione, che solo in questi ultimi mesi sta segnando un lieve miglioramento. Tra le prime riforme che riusci' a condurre in porto nonostante le rivolte degli oppositori ci fu il Mariage Pour Tous, le nozze omosessuali che nemmeno la destra rimette piu' in discussione. Da uomo di Stato rispose all'emergenza terroristica dopo gli attentati jihadisti che hanno insanguinato la Francia. Ma la proposta di revocare la nazionalita' a chi si macchia di terrorismo spacco' la gauche e fu un enorme autogol. Senza contare la sua vita privata, la brutale separazione con la giornalista Vale'rie Trierweiler, succeduta a Se'gole'ne Royal, e lo scoop planetario del settimanale Closer sulla sue scappattelle in motorino per andare a trovare l'amante segreta Julie Gayet, la Premie're dame fantasma.

La popolarita' di Hollande e' progressivamente scesa negli abissi, fino a trasformarlo nel presidente piu' impopolare della storia della Quinta Repubblica. La critica che gli viene mossa e' di essere sempre stato un presidente per difetto, miracolato dall'improvvisa uscita di scena di Dominique Strauss-Kahn, l'uomo dei sogni dei socialisti travolto dalle accuse di stupro all'Hotel Sofitel di New York. Nel Ps si apri' una voragine e Hollande riusci' a presentarsi come l'uomo provvidenziale contro Sarkozy. Il socialista aveva cominciato da tempo a lavorare alla vittoria. Partito in campagna gia' dal 2010, attraverso' la Francia, comune per comune, dalla Bretagna alla Costa Azzurra, trasformando la sua automobile in quartier generale e promettendo alla gente il cambiamento. Non e' andata esattamente cosi'. Ma stasera tutti gli riconoscono l'onesta', l'eleganza e il tatto della sua uscita di scena.

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