Germania, Verdi verso l'estinzione. Ma sono il partito dei ricchi
Drammatico crollo dei Verdi e recupero del Partito socialdemocratico (Spd), con la Cdu/Csu dei Angela Merkel sempre stabile e largamente in testa. E' questo il quadro a meno di due settimane dalle elezioni per la Cancelleria tedesca del 22 settembre fornito dal sondaggio dell'Istituto Forsa per il settimanale Stern. Il partito ecologista perde due punti e precipita al 9%, il risultato peggiore dal maggio del 2009, con la Spd che sale di due punti al 25%, mentre la Cdu/Csu del cancelliere cede un punto, ma rimane largamente in testa con il 39%.
A salire di un gradino al 6% e' il partito liberale della Fdp, con una crescita analoga della Linke che raggiunge un risultato a due cifre con l'attuale 10%. Il partito antieuro "Alternative fuer Deutschland" (AfD) cala di un punto al 3%, con i Piraten che restano anch'essi inchiodati a questo valore e senza speranza al momento di entrare al Bundestag.

Il leader dei Verdi Jurgen Trittin
Nel complesso la coalizione uscente tra Cdu/Csu e liberali dispone nell'attuale sondaggio del 45%, quanto basterebbe ad assicurarle di nuovo la maggioranza assoluta dei seggi, mentre gli altri tre partiti della sinistra non arrivano piu' in la' del 44%. Sul piano personale, il candidato socialdemocratico alla Cancelleria, Peer Steinbrueck, guadagna tre punti e sale al 26%, ma il suo consenso e' esattamente la meta' di quello del quale gode presso l'elettorato tedesco la Merkel (52%), che nella rilevazione cede tuttavia tre punti.
Il crollo del partito ecologista viene spiegato dal presidente di Forsa, Manfred Guellner, con il fatto che i Verdi avrebbero commesso un "errore strategico" nella loro campagna elettorale, puntando sui temi della giustizia sociale, che "non fa parte della loro tradizione politica". A danneggiare i Verdi sono anche le richieste di introdurre il "Veggie Day", una giornata vegetariana in tutte le mense scolastiche e degli uffici pubblici, oltre alla richiesta di riportare l'aliquota fiscale massima dal 42% al 49%, irritando in questo modo la parte dell'elettorato piu' benestante con una coscienza ecologista. Per quanto riguarda AfD, Guellner spiega che e' "difficile pronosticare se riuscira' ad entrare in parlamento o no, poiche' molti suoi sostenitori rifiutano di manifestare la loro opinione in sede di sondaggio".
A sorpresa il partito preferito dai tedeschi piu' ricchi non e' quello liberale della Fdp, come unanimemente ritenuto, ma quello ecologista. Lo rivela uno studio dell'Istituto tedesco per la ricerca economica (Diw), reso noto dal settimanale 'Stern', dal quale emerge che tra il 2009 ed il 2011 a sostenere i Verdi era il 17,1% delle famiglie appartenenti alla fascia piu' ricca della popolazione (il 10% del totale), con un reddito mensile netto superiore a 3.041 euro, mentre solo il 10,1% ha votato per i liberali.
Stesso risultato anche tra la fascia del 5% dei piu' ricchi in assoluto, con un reddito mensile netto superiore a 3.767 euro, dove i Verdi trovano il 15,3% dei loro sostenitori, mentre i liberali non vanno piu' in la' del 13,1% dei consensi. Solo tra l'1% dei ricchissimi al top, con un reddito mensile netto oltre i 6.122 euro, i liberali con il 20,1% superano il partito ecologista, che raccoglie comunque un rispettabile 14,3%. La stragrande maggioranza dei super ricchi (45,9%) appoggia comunque il partito cristiano-democratico (Cdu) di Angela Merkel.
Nel frattempo, il programma elettorale dei Verdi rischia di causare una brutta sorpresa alle elezioni per la Cancelleria del 22 settembre, poiche' in esso il partito ecologista chiede, al pari della Spd, di portare dal 42% al 49% l'aliquota fiscale massima per i redditi piu' elevati a partire da 60mila euro all'anno, che andrebbe a colpire il 10% dell'elettorato ecologista. Negli ultimi sondaggi i Verdi navigano tra il 10% e l'11%, meno della meta' dei consensi che raccoglievano due anni fa.