India-Pakistan, Trump: "Raggiunto accordo di cessate il fuoco". Esplosioni nel Kashmir: violata la tregua - Affaritaliani.it

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India-Pakistan, Trump: "Raggiunto accordo di cessate il fuoco". Esplosioni nel Kashmir: violata la tregua

Dal G7 è arrivato un appello a una "de-escalation immediata" e alla "massima moderazione". In Pakistan spazio aereo chiuso per 24 ore

di Redazione Esteri

India-Pakistan: fonti, violata la tregua dai pachistani

India-Pakistan: fonti, violata la tregua dai pachistani

Il Pakistan ha violato il cessate il fuoco concordato sabato con l'India, dopo quattro giorni di scontro militare tra i due Paesi al confine, ha riferito all'AFP una fonte del governo indiano. Sono state udite una serie di forti esplosioni a Srinagar, la città principale del Kashmir indiano (nord-ovest), dove l'elettricità è stata interrotta. "Che diavolo sta succedendo con il cessate il fuoco?" ha esclamato il capo esecutivo regionale del Kashmir, Omar Abdullah, sul suo account X. "Sentiamo esplosioni ovunque a Srinagar!!!"

India: Trump, "accordo Nuova Delhi-Islamabad per cessate fuoco immediato"

"Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono lieto di annunciare che India e Pakistan hanno concordato un cessate il fuoco totale e immediato". Lo scrive in un post su X il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con le "congratulazioni a entrambi i Paesi per il buonsenso e la grande intelligenza". "Grazie per l'attenzione sulla vicenda", conclude il presidente degli Stati Uniti, sempre più vicini all'India e da sempre con rapporti 'difficili' con il Pakistan.

India: Islamabad, "bilancio vittime raid forze Nuova Delhi è di 10 morti e più di 60 feriti"

Dieci persone sono rimaste uccise e più di 60 ferite nei raid contro il Kashmir amministrato dal Pakistan da parte dell'India, ha reso noto un portavoce dell'Autorità per la gestione delle emergenze a Islamabad.

L'esercito indiano ha denunciato "la palese escalation del Pakistan" che continua con "attacchi di droni e altre munizioni" lungo il confine occidentale, mentre testimoni hanno riferito di forti esplosioni a Srinagar e di diversi droni ad Amritsar, nel Punjab. Per il ministro degli Esteri indiano Vikram Misri "sono state le azioni del Pakistan a costituire provocazione ed escalation. In risposta, l'India si è difesa e ha reagito in modo responsabile e misurato". Almeno 13 civili sono stati uccisi negli attacchi indiani nel Kashmir pakistano nelle ultime 12 ore. Lo hanno riferito le autorità regionali pakistane, precisando che in 50 sono rimasti feriti.

Ma da Islamabad, il portavoce militare del Paese, Ahmed Sharif Chaudhry, poche ore prima dell'operazione pakistana, ha accusato l'India di aver "attaccato con missili" tre basi aeree, sottolineando tuttavia che "la maggior parte" è stata intercettata e "nessun mezzo aereo" è stato danneggiato. Una delle strutture militari prese di mira è quella di Nur Khan a Rawalpindi, la città dove ha sede il quartier generale dell'esercito, a circa 10 chilometri dalla capitale. Nei bombardamenti indiani notturni, hanno fatto sapere le autorità del Kashmir pakistano, sono rimasti uccisi 11 civili. Da qui, la ritorsione di Islamabad alla quale è stato dato il nome di Operazione 'Bunyan Ul Marsoos' (muro di piombo).

"E' stata data all'India una risposta degna ed è stato vendicato il sangue dei nostri cittadini innocenti", ha fatto sapere il premier pakistano Shehbaz Sharif sottolineando che il Pakistan ha mostrato "estrema moderazione" di fronte alle provocazioni indiane. Da parte sua, il ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif ha voluto gettare acqua sul fuoco in merito alla possibilità dell'uso di armi atomiche dopo che era circolata la notizia di una convocazione dell'Autorità di Comando Nazionale, il massimo organo che sovrintende all'arsenale nucleare. "Questa cosa di cui avete parlato (l'opzione nucleare) è presente, ma non parliamone: dovremmo considerarla una possibilità molto remota, non dovremmo nemmeno discuterne nell'immediato", ha affermato in un'intervista tv. "Prima di arrivare a quel punto, penso che le tensioni si abbasseranno".

India e Pakistan sono sempre più avvitate in una spirale di tensione e violenza: Islamabad alle prime ore dell'alba ha lanciato missili contro basi indiane in Kashmir e Punjab dopo aver accusato Delhi di aver lanciato nella notte sei missili contro tre delle sue basi aeree. E' da mercoledì che i due Paesi, entrambi dotati di armi nucleari, si scambiano colpi. A scatenare la nuova crisi è stato un attacco terroristico nel Kashmir indiano il mese scorso, che è costato la vita a 26 turisti indiani, e che Delhi ha attribuito all'organizzazione terroristica pakistana Lashkar-e-Taiba. Il governo indiano aveva promesso una ritorsione e mercoledì ha lanciato attacchi aerei su alcuni siti in territorio pakistano.

Da allora lungo la Linea di Controllo, il confine di fatto tra i due Paesi nemici, si sono susseguiti scontri a fuoco e attacchi con missili e droni. Si tratta della crisi peggiore degli ultimi decenni e più di 50 civili sono rimasti uccisi. Dalla comunità internazionale è arrivato l'appello alla moderazione e diversi Paesi si sono offerti di aiutare le parti a dialogare. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha parlato al telefono con gli omologhi, il pakistano Ishaq Dar e l'indiano Subrahmanyam Jaishankar, e "ha sottolineato che entrambe le parti devono individuare metodi per ridurre l'escalation e ristabilire una comunicazione diretta per evitare errori di valutazione".

Anche la Cina ha esortato "con forza" Delhi e Islamabad "a dare priorità alla pace e alla stabilità, a mantenere la calma e la moderazione, a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici e a evitare di intraprendere azioni che possano aumentare ulteriormente le tensioni". Dal G7 è arrivato un appello a una "de-escalation immediata" e alla "massima moderazione". "Un'ulteriore escalation militare rappresenta una seria minaccia alla stabilità regionale", hanno dichiarato i ministri degli Esteri in una dichiarazione. 

India: in Pakistan spazio aereo chiuso per 24 ore

In Pakistan l'ente per l'aviazione conferma che lo spazio aereo del Paese resterà chiuso per tutti i voli fino alle 12 di domani. Lo riferisce il giornale Dawn che riporta di una comunicazione della Pakistan Airports Authority 

India-Pakistan: "Tajani, immediata de-escalation; serve dialogo"

 "Assieme ai miei colleghi ministri del G7, in rappresentanza di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America, e l'Alto rappresentante dell'Unione Europea, ho firmato una dichiarazione per condannare fermamente l'atroce attacco terroristico di Pahalgam del 22 aprile. Invitiamo India e Pakistan a dare prova della massima moderazione". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una nota.

"La continua escalation militare rappresenta una seria minaccia per la stabilità regionale. Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei civili da entrambe le parti. Chiediamo un'immediata de-escalation e incoraggiamo entrambi i paesi ad avviare un dialogo diretto per giungere a una soluzione pacifica. Continuiamo a monitorare attentamente gli eventi ed esprimiamo il nostro sostegno a una risoluzione diplomatica rapida e duratura", aggiunge.