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Esteri
Iran, Masha Amini è morta per una malattia al cervello e non per le percosse

Iran, è stato diramato l'esito dell'autopsia di Masha Amini: non è morta per le percosse, ma aveva una malattia al cervello

Masha Amini è morta di malattia e non per le percosse, che avrebbe ricevuto a seguito della custodia da parte della polizia, dopo essere stata fermata perché non indossava correttamente il velo. Questo è quanto emerso dal rapporto medico a seguito dell'autopsia effettuata in Iran, a Teheran, sul corpo della giovane. Precisamente nella nota diramata è stato messo in luce come Masha Amini era stata operata di tumore al cervello all'età di 8 anni e avesse un "disturbo importante" dell'asse ipotalamo-ipofisario per il quale era stata trattata con idrocortisone, levotiroxina e desmopressina.


Inoltre la ragazza avrebbe "perso improvvisamente conoscenza" e successivamente sarebbe "caduta a terra". Secondo i medici e il personale di emergenza avrebbe tentato di salvarle la vita ma "il supporto respiratorio non ha funzionato" e Amini "nonostante gli sforzi e il trasferimento in ospedale "è deceduta per "insufficienza multiorgano causata da ipossia cerebrale".

La morte di Masha Amini non è imputabile a "colpi di testa o ad altri organi vitali". Il sindaco di Parigi ha conferito alla ragazza la cittadinanza onoraria postuma


L'autopsia quindi conferma che la morte può essere imputabile a "colpi alla testa o ad altri organi vitali". Una versione che, ovviamente, viene fortemente messa in dubbio dai contestatori del regime. Mentre da Parigi giunge la notizia che a Masha Amini sarà conferita la cittadinanza onoraria postuma dalla città. Lo ha annunciato la sindaca, Anne Hidalgo, spiegando che con il riconoscimento alla 22enne iraniana picchiata a morte dalla polizia morale che l'aveva arrestata perché indossava in modo scorretto il velo si intende onorare anche chi "sta protestando a rischio della vita" in tutto l'Iran.

La sindaca di Parigi ha detto che proporrà anche di dedicare una strada ad Amini così che "nessuno si dimenticherà di lei". "La nostra ammirazione per queste donne è infinita - ha aggiunto - Parigi è sempre stata al fianco di quelli che combattono per i loro diritti e le loro libertà".
 

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