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Esteri
Kiev: "Pronti a riprendere la Crimea entro fine anno". Rischio escalation

Kiev, "entro fine anno potremmo arrivare in Crimea"

L'esercito ucraino potrebbe arrivare in Crimea entro la fine di quest'anno. A sostenerlo il vice ministro della Difesa ucraino, Volodymyr Havrylov, che ha commentato il ritiro dell'esercito russo dalla città di Kherson ai microfoni di Sky News. Havrylov ha espresso l'auspicio che la guerra possa terminare la prossima primavera e dichiarato che i militari ucraini sono pronti a combattere anche nel duro inverno. "L'arrivo dei nostri soldati in Crimea e' solo una questione di tempo, accadrà prima o poi. Un evento inatteso come il collasso del regime di Putin potrebbe permetterci di riprendere l'intera Crimea entro la fine di dicembre. Si tratta di una possibilità che non va esclusa", ha detto il vice ministro ucraino.
    
Secondo Havrylov "l'evento inatteso" capace di stravolgere la dinamica del conflitto può essere "la sparizione di Putin per motivi oscuri", o la "presa di posizione di qualcuno all'interno del circolo di potere russo" o ancora "la reazione di una società disillusa dalla ingente perdita di soldati".

Havrylov considera improbabile il ricorso russo all'arsenale nucleare, specifica tuttavia che anche in quel caso l'esercito di Kiev continuerà a combattere. "Non lo vedo come uno scenario probabile, ma sarebbe un dramma per tutti. Tuttavia un attacco con armi tattiche nucleari non costituisce una minaccia tale da fermare il nostri", ha detto Havrylov. La guerra, sempre secondo il vice ministro, potrebbe terminare in primavera, una circostanza che pero' non prelude a una fine reale del conflitto. "La fine del conflitto potrebbe avvenire anche solo perché la Russia avrà la necessità di rinforzarsi. La gente ha pagato con il sangue e abbiamo compiuto sforzi enormi per raggiungere questi risultati. Tutti in Ucraina sono consapevoli del fatto che qualsiasi ritardo o congelamento del conflitto costituirebbe solo una nuova fase di questa guerra contro l'esistenza dell'Ucraina", ha detto Havrylov.

Sulla possibilità di un negoziato il vice ministro è stato infine categorico, definendolo "possibile solo quando i russi avranno abbandonato ogni singolo centimetro di suolo ucraino".

Rischio escalation

Come riporta Repubblica, una squadra navale della Nato - chiamata in sigla SNMG1 - era impegnata in un'esercitazione con i sistemi di difesa contraerea: in queste operazioni cannoni e missili vengono gestiti in maniera automatizzata dai computer, perché i tempi di reazione devono essere rapidissimi. Mentre la fregata olandese Tromp e quella francese Paul Chevalier stavano partecipando a questo wargame, due cacciabombardieri russi si sono diretti verso le navi. Hanno ignorato i messaggi radio che li invitavano ad allontanarsi e hanno sorvolato le due fregate, passandogli sopra a bassa quota: "Erano a meno di cento metri".

Accordo Mosca-Teheran per la produzione di droni

Mosca ha raggiunto un accordo con Teheran per iniziare a fabbricare centinaia di droni armati sul territorio russo. Lo scrive il Washington Post, citando materiale di intelligence e fonti in agenzie di sicurezza occidentali. I funzionari russi e iraniani, secondo il giornale americano, hanno finalizzato l'intesa, durante un incontro in Iran all'inizio di questo mese e ora i due Paesi si stanno muovendo rapidamente per trasferire progetti e componenti chiave che potrebbero consentire l'inizio della produzione entro pochi mesi, hanno affermato tre funzionari che hanno familiarità con la questione.
    
L'accordo, se pienamente realizzato, rappresenterebbe un ulteriore approfondimento dell'alleanza russo-iraniana che ha già fornito sostegno alla campagna militare di Mosca in Ucraina, hanno affermato i funzionari intervistati. La Repubblica islamica ha sempre negato di fornire alla Russia droni da usare in Ucraina. Acquisendo una propria catena di montaggio, la Russia potrebbe aumentare notevolmente le sue scorte dei droni iraniani, armi non troppo costose e altamente distruttive. 

I dettagli dell'accordo Iran-Russia sono stati finalizzati in un incontro, a inizio novembre, che ha coinvolto un team di negoziatori dell'industria della difesa russa, recatosi a Teheran per elaborare la logistica. Una delegazione separata, guidata dal segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, si è recata a Teheran il 9 novembre per discutere, tra gli altri argomenti, di sanzioni economiche e altre "ingerenze occidentali" negli affari dei due Paesi, secondo quanto hanno riferito i media iraniani e russi.
 

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