Esteri

La guerra del gas tra Russia e Usa: una sconfitta per l’Europa intera

Il ruolo dell'Europa nel mercato del gas, ove i protagonisti indiscussi sono Stati Uniti e Russia, si fa sempre più marginale

di Chiara Morelli

La guerra del gas tra Russia e Usa: una sconfitta per l’Europa intera

L'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca lo scorso lunedì 20 gennaio, tra i tanti cambiamenti già in corso - sia per quanto riguarda la politica interna, che quella internazionale degli Stati Uniti - segna un rilancio della leadership americana (anche) in ambito energetico: uno dei principali obiettivi della nuova amministrazione sarà proprio l’aumento delle esportazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), da destinare soprattutto ai Paesi europei.

Difatti, se l’export energetico era già nell’agenda del predecessore di Trump, Joe Biden, il tycoon intende rafforzare ulteriormente l’impegno in questo senso, diminuendo – conseguentemente – l’impatto di uno dei maggiori concorrenti in Europa: la Russia.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ESTERI

Eppure, come evidenziato da Andrea Muratore su InsideOver, la Russia rimane ancora un attore chiave nel mercato energetico europeo, restando uno dei principali fornitori di gas, nonostante le difficoltà create dalle sanzioni, in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Nel gennaio del 2024, infatti, non solo la Russia ha continuato la sua fornitura di gas verso l’Europa, ma questa fornitura era persino aumentata del 23% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 4,7% delle forniture totali annue.

Già a partire dal 2019, Donald Trump, nel corso del suo primo mandato alla Casa Bianca, aveva in pratica “favorito” la diversificazione delle forniture di gas da parte di Mosca, spingendo in particolare il colosso russo Gazprom a diversificare le proprie modalità di approvvigionamento. In questo senso, il terminale siberiano Yamal, che fornisce Gnl all’Europa, è diventato oggi sempre più strategico per la Russia, permettendole di mantenere un rapporto privilegiato con il continente europeo, che del resto non è indipendente proprio dal punto di vista energetico.

Negli ultimi anni però, la competizione tra Russia e Stati Uniti sul suolo europeo si è intensificata notevolmente, al punto che nel 2023 gli Stati Uniti sono diventati i maggiori esportatori di Gnl al mondo, dove principali destinatari sono proprio i Paesi europei. Tuttavia, l’ambizione di Trump nel voler aumentare la quota Usa sul mercato europeo, deve ancora fare i conti con la concorrenza di Gazprom.

Per queste ragioni, le dinamiche politiche, legate a un’eventuale distensione del conflitto russo-ucraino, proprio con l’arrivo di Trump, potrebbero giocare un ruolo importante anche nel settore energetico.

Tra i Paesi europei maggiormente dipendenti dal gas russo, ancora oggi, troviamo Ungheria e Slovacchia, i cui leader – Orban e Fico – sono, in realtà, favorevoli a Trump. Ciononostante, è evidente come l’Europa si trovi in una posizione di evidente svantaggio, e laddove Usa e Russia intendono intensificare la “guerra del gas”, il Vecchio Continente ne esce come principale sconfitto.