La Procura Brasiliana dà torto a Battisti e carta bianca al Presidente Temer
Si apre un po' di speranza di riportare il terrorista in Italia
Rinasce la speranza per le vittime del pluriomicida dei Gruppi Armati, Cesare Battisti, di vedere il latitante in Italia a scontare la pena dell’ergastolo. Pena che verrà comunque ridimensionata per permettere alla giustizia del Brasile di estradarlo.
Infatti mentre una stampa distratta, una politica impegnata nelle elezioni e soprattutto i cittadini alle prese con la crisi economica avevano quasi dimenticato che la giustizia in Brasile si stava muovendo a riguardo dello scomodo ospite.
Cesare Battisti in Italia. La Procura Brasiliana smonta la tesi di Battisti
In particolare un tribunale brasiliano, nello specifico la Suprema Corte, la Procura Generale Brasiliana, stava valutando le tesi della difesa di Battisti, per evitare ancora una volta l’estradizione nel nostro paese. E la decisone della Corte di questi giorni fa ben sperare.
Solo a novembre scrivevamo che 'sembrava gia’ fatta la decisione di estradarlo da parte del Governo brasiliano guidato da un presidente più’ attento. I titoli a piena pagina dei media italiani e di quelli brasiliani si sono sprecati, sembrava partito il processo di estradizione.
Ora il silenzio e’ assordante, e tutti si e’ appesi alla decisione della Corte Suprema. Ma l’aria che si respira sembra non essere cosi’ favorevole ad una rispettosa decisione verso il nostro paese e verso le famiglie delle vittime’.
Ed invece, in maniera inaspettata, la Procuratrice Raquel Dodge ha respinto in toto le tesi degli avvocati del latitante italiano che, sostenuto per anni da una certa sinistra radical chic di mezza Europa , era rimasto al sole delle spiagge brasiliane.
Cesare Battisti in Italia. Nessun segno di rimorso di Battisti.
Non c’è ricordo di una sola volta che la faccia presupponente di Cesare Battisti abbia espresso un benché minimo sentimento di rimorso o abbia manifestato parole di perdono verso le vittime. Un qualcosa che ha sempre gridato vendetta.
Tutelato dal decreto di un ex presidente che ora è stato dimostrato non esempio di etica, quel Lula Da Silva, condannato in prima istanza a 9 anni e mezzo per essersi fatto corrompere, ed in odore di galera, Battisti si riteneva intoccabile. Un vecchio decreto che sembrava una muraglia insormontabile .
Ed invece, inaspettatamente, la Procuratrice ha scardinato la tesi difensiva dell’ex terrorista ora scrittore, confermando la possibilità di superare quel decreto e dando, nelle mani dell’attuale Presidente Temer, il potere e la libertà di decidere.
Cesare Battisti in Italia. Le famiglie delle vittime lo aspettano.
Ora l’Italia, gli italiani, e soprattutto le famiglie delle vittime si aspettano una decisione presidenziale coerente con il verdetto della Corte e in linea con quanto indicato già a ottobre dal Presidente Temer.
Battisti deve tornare in Italia a scontare tutto quello che ha da scontare.