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Esteri
M5s, Corrao: "Lega e Pd uguali: stanno coi potenti. Non potevo votare Ursula"

Ignazio Corrao, in che modo è cambiato il M5s in questi anni e come è arrivato alla decisione di votare in modo contrario alla Commissione von der Leyen? E' cambiato che ora il Movimento Cinque Stelle è al governo. Ma credo che essere al governo non possa essere un motivo sufficiente per avallare una Commissione che si presenta in perfetta continuità con la precedenti e prosegua sulle stesse logiche di spartizione di potere che vanno avanti in Europa da lungo tempo. Non c'era nessuna ragione per sostenere la von der Leyen, se non quella di non voler mettere in imbarazzo il governo. 

Che cosa non convince lei e gli altri tre colleghi Pedicini, D'Amato ed Evi?

Le promesse fatte sono tutte vaghe, i discorsi vuoti. Non è stato preso nessun impegno concreto. La squadra di commissari è piena di figure deboli e vaghe, senza contare i possibili conflitti di interesse. In questa squadra non c'è nulla di migliorativo rispetto a quella precedente. Non è stata una scelta semplice, spesso negli ultimi mesi mi sono trovato in minoranza coi miei colleghi ma questa volta mi sono preso d'animo e ho deciso di non associare il mio nome a questa Commissione, accollandomi tutti i rischi e le conseguenze del caso. Rivendico il fatto che non ci fossero motivi validi per votarla.

Il ministro dell'Economia Gualtieri ha dichiarato che il Mes è "blindato". Come si pone di fronte a questa posizione?

E' normale che il Pd abbia questa posizione, anzi normalissimo. Il Pd fa parte di un sistema che lo premia e la cosa si è vista nella spartizione delle poltrone, con Paolo Gentiloni, mentre del M5s non si è minimamente tenuto conto nonostante il voto favorevole di luglio. Anzi, siamo ancora tra i non iscritti. Ma il M5s dovrebbe agire in maniera diversa, la sua natura e il suo Dna sono molto diversi da quelli del Pd. Per questo non ho voluto mettere il mio nome al fianco del via libera alla Commissione von der Leyen che avalla ancora una volta l'asse franco tedesco e un sistema che abbiamo sempre criticato. 

La neo presidente ha però insistito molto sul tema dell'ambiente, definendo questo tema come la priorità politica dell'azione del suo team.

Solo parole. La sensazione è che le parole "verde" o "ambiente" vengano utilizzate solo perché in questo momento fa figo. Ma al momento di concreto non c'è assolutamente nulla, anzi. Uno dei motivi che mi, e ci, ha portato a votare contro è proprio che sulle domande concrete in materia di ambiente i nuovi commissari hanno dato risposte molto vaghe, basate solo sui "se" e sui "ma". Impossibile dare fiducia in bianco a una prosecuzione di un sistema di potere vuoti nei contenuti e pienamente in continuità col passato.

Crede che il M5s non stia più riuscendo a evidenziare le sue differenze rispetto alle altre forze politiche?

Il Pd ha tutto il legittimo diritto a sostenere posizioni sistemiche, è nel suo interesse. Hanno uomini piazzati ovunque e fanno parte dell'apparato. La cosa incomprensibile è capire che cosa c'entriamo noi in tutto questo. Che Gualtieri sostenga il Mes è naturale, visti i suoi rapporti con l'establishment europeo, il punto è che non ci possiamo stare noi. 

Ma non è che semplicemente le promesse dei tempi dell'opposizione sono difficili da mantenere quando si è al governo?

Non penso che essere al governo e difendere le proprie battaglie siano due cose incompatibili. Dobbiamo mantenere fissa la nostra identità. Stare al governo ha un senso se riusciamo a mettere in atto la nostra azione politica e i nostri programmi, altrimenti si corre il rischio di smarrire la nostra identità e dimenticarci chi siamo.

A livello europeo la vostra identità era maggiormente preservata durante il primo governo Conte e l'alleanza con la Lega?

Anche la Lega è un partito sistemico, che sta nei vari palazzi di governo a livello regionale e, soprattutto, difende gli interessi dei grandi nei confronti dei piccoli. Sulla revoca della concessione di Autostrade, per esempio, si mettevano di traverso, còsì come sulla Tav. Quando c'è da difendere il sistema la Lega è sempre pronta. Anzi, si potrebbe dire che in questo Lega e Pd sono uguali. Quei due partiti si assomigliano molto di più tra di loro di quanto il M5s non somigli a uno o all'altro.

Al M5s serve un cambio di leadership o di struttura?

E' un discorso che stiamo portando avanti da tempo. E' chiaro che un Movimento nato come un'entità fluida ha bisogno di strutturarsi negli anni. Io, da coordinatore dei referenti regionali ai tempi della campagna nazionale, lo dicevo a Di Maio che dovevamo riformare la nostra struttura e avere referenti territoriali chiari con un rapporto limpido tra onori e oneri. Il M5s ha bisogno di rivedere il suo funzionamento e la sua struttura in maniera orizzontale sui territori.

Teme possano esserci delle conseguenze per il suo ruolo all'interno del M5s dopo il voto contro la von der Leyen?

Io sono nel M5s dalla sua nascita, rivendico il mio voto che è in piena linea con le battaglie del M5s. Non ho nulla contro miei colleghi, ma questa volta ho dovuto prendere una decisione diversa dalla loro, portando avanti i valori del Movimento anche a scapito della disciplina interna. E credo che la mia posizione sia la stessa di tanti elettori e attivisti del M5s. Anzi, se dovessimo chiedere a elettori e attivisti del M5s un'opinione sono convinto che la maggioranza direbbe che Corrao ha fatto bene a votare contro la Commissione von der Leyen.

twitter11@LorenzoLamperti

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