Pensioni, Macron in tv non ha convinto. Il 70% lo boccia e aumenta la rabbia
Sgradito, secondo un sondaggio, l'intervento del presidente in tv a difesa della legge. Scioperi nei trasporti, nella scuola e nell'energia
Riforma delle pensioni in Francia, previste 320 manifestazioni in tutto il Paese, attesi i "Gilet gialli". Forze di sicurezza in massima allerta
Nove giorni di proteste e manifestazioni in tutta la Francia, dopo che il presidente Emmanuel Macron ha varato la riforma delle pensioni. Intanto, un sondaggio sull'intervento di Macron in tv per difendere la lagge, in cui ha ribadito la necessità di procedere alla riforma e la fiducia nel governo di Elisabeth Borne, rivela che oltre il 70% dei francesi non è stato convinto dalle sue parole e, che, anzi il presidente è stato bocciato. "Se per il bene del Paese devo pagare il prezzo dell'impopolarità, lo farò", ha detto comunque Macron.
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Secondo il segretario della CGT, Philippe Martinez, la mancanza di apertura del presidente "ha fatto aumentare la rabbia". Quella del 23 marzo è la prima giornata di scioperi organizzata a livello nazionale da quando la legge è stata adottata senza passare dal voto parlamentare, utilizzando l'articolo 49.3 della costituzione.
Francia, protesta nazionale contro la riforma delle pensioni: scioperano il trasporto pubblico, la scuola e l'energia
Gli scioperi del trasporto pubblico riguarderanno i conducenti della metropolitana, chiamati ad aderire in massa allo sciopero. Riguardo alla rete ferroviaria è prevista la circolazione solo della metà dei treni ad alta velocità e di un terzo di quelli regionali.
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Già ieri sera centinaia di persone hanno manifestato spontaneamente a Parigi, Lione e Lilla. La polizia prevede che oggi le manifestazioni vedranno la partecipazione di 600-800 mila persone in 320 diverse occasioni, di cui fra 40 e 70 mila a Parigi, dove la manifestazione partirà da Place de la Bastille in direzione dell'Opera alle 14.
È attesa anche la partecipazione di alcune centinaia di manifestanti del movimento "Gilets jaunes", e i servizi di sicurezza sono in preallerta perché si temono disordini. Nella scuola, si prevede un'adesione fra il 40 e il 50% nelle primarie, e ci si aspettano molte astensioni dal lavoro nei settori dell'energia.
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