Esteri
Negoziati in Egitto, spiragli di vera pace. La prima fase: ostaggi liberi entro lunedì e via Israele da Gaza
Trump ottimista: "Reale possibilità di accordo". I palestinesi chiedono il rilascio di Marwan Barghouti

Negoziati in Egitto tra Israele e Hamas (Foto Lapresse)
Negoziati in Egitto, Trump: "C'è una reale possibilità di raggiungere un accordo"
Il premier del Qatar e una delegazione turca si uniranno mercoledì in Egitto ai negoziatori di Hamas e Israele nel terzo giorno di colloqui volti a porre fine alla guerra a Gaza. Tra i partecipanti ci sarà anche l’inviato speciale del governo americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, insieme al genero di Trump, Jared Kushner, giunti ieri a Sharm el-Sheikh. Le trattative, iniziate lunedì, si basano sul piano in 20 punti presentato le scorse settimane dal presidente statunitense. “C’è una reale possibilità di arrivare a un accordo”, ha dichiarato ieri Trump, assicurando che Washington farà “tutto il possibile per garantirne l’attuazione” qualora le parti lo raggiungano. Hamas, ha spiegato il negoziatore Khalil El-Hayya, chiede invece “garanzie da Trump e dai Paesi sponsor perché la guerra finisca definitivamente”.
Leggi anche: Gaza, Israele contro la Santa Sede: "Parolin critica noi, ma trascura le violenze di Hamas. Rischia di minare gli sforzi di pace"
Un funzionario dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha spiegato al Times of Israel che c’è “ottimismo, ma molto cauto”, avvertendo però che “Hamas può introdurre ostacoli in qualsiasi momento e ritirarsi dai negoziati”. Nelle ultime ore, il gruppo di mediatori ha discusso le mappe preliminari per il ritiro israeliano e il calendario per lo scambio di ostaggi e prigionieri. L'emittente egiziana "Al-Kahera Al-Akhbariya" ha riferito, secondo alcune fonti, che il gruppo palestinese chiederebbe il rilascio di Marwan Barghouti, Ahmad Saadat, Hassan Salameh, Abbas a-Sayed e di altri prigionieri condannati all'ergastolo. Un alto dirigente di Hamas, Fawzi Barhoum, secondo quanto riporta Al Jazeera, ha sottolineato come i negoziatori del movimento puntino alla fine della guerra e al “ritiro completo dell’esercito di occupazione” da Gaza.
Tuttavia, il piano di Trump è vago sul calendario del ritiro israeliano: non prevede date precise e lo colloca solo dopo la restituzione dei 48 ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, di cui 20 si ritiene possano essere ancora vivi. Un altro alto esponente di Hamas, che ha parlato sempre ad Al Jazeera a condizione di anonimato, ha fatto sapere che il movimento intende rilasciare gli ostaggi in fasi progressive, collegate al ritiro delle forze israeliane da Gaza. L’Ufficio stampa del governo di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha dichiarato che le forze israeliane hanno lanciato 230 attacchi aerei sulla Striscia di Gaza da sabato, uccidendo almeno 118 persone, tra cui donne e bambini.
Nella nota si specifica che 72 delle vittime si trovavano nella città di Gaza, già sotto assedio. “L’occupazione israeliana continua la sua brutale aggressione contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, ignorando gli appelli al cessate il fuoco lanciati dal presidente statunitense Donald Trump e la risposta positiva data alla sua proposta”, si legge nella dichiarazione pubblicata su Telegram e ripresa da Al Jazeera.