Obama rallenta il ritiro degli Usa dall'Afghanistan
Il presidente americano annuncerà la decisione dalla Casa Bianca. Da giorni giravano indiscrezioni di stampa secondo le quali Obama stava valutando di lasciare in Afghanistan un numero di truppe più alto del previsto, fino a 5.500 unità, anche oltre il 2016, ovvero la scadenza del suo secondo mandato.
La strategia di Washington
Era stato il Washington Post a riferirlo per primo citando fonti informate: a quanto risulta il presidente si sarebbe basato su un piano presentato lo scorso agosto dall’allora capo di stato maggiore interforze generale Martin Dempsey. Un cambio di rotta, dunque, rispetto a quanto deciso in precedenza e che viene deciso dopo la ripresa degli scontri con i talebani nella regione di Kunduz (qui giorni fa un raid americano ha colpito un ospedale di Medici Senza Frontiere uccidendo 22 persone) e la nascita di gruppi jihadisti legati allo Stato Islamico. Il nuovo programma prevede che i 9.800 soldati di Washington in Afghanistan restino nel Paese per gran parte del 2016 e che la loro presenza venga gradualmente ridotta. A un certo punto nel 2017, hanno riferito le fonti, i militari americani nel Paese caleranno a 5.500 e saranno di stanza a Kabul, Bagram, Jalalabad e Kandahar.Gli Stati Uniti hanno schierato le loro forze in Afghanistan 14 anni fa, con l’operazione Enduring Freedom all’indomani dell’11 settembre. In questi anni sono morti 2.372 soldati statunitensi.
La controffensiva
Nel frattempo, dopo l’annuncio del «ritiro» da Kunduz City, in Afghanistan i Talebani puntano ad altri capoluoghi di provincia. Con quella che sembra essere una nuova strategia con la firma del mullah Mansour, la battaglia si sposta dai villaggi alle città, dalle zone rurali a quelle urbane. Due giorni fa il vice governatore della provincia di Ghazni rivendicava l’uccisione di almeno 70 Talebani da parte delle forze di sicurezza in combattimenti nelle zone di Noghi, Qarabagh e Spandi. Ghazni, a circa 130 km a sudest della capitale Kabul, è una città con oltre 150mila abitanti, in una posizione strategica lungo la principale strada che collega Kabul a Kandahar. I medi afghani nei giorni scorsi hanno riferito di blocchi dei Talebani lungo la ben nota “ring road”. A metà settembre un commando di Talebani aveva attaccato la prigione centrale di Ghazni liberando oltre 350 detenuti. «Un gran numero di Talebani ha attaccato la città da tre direzioni - ha detto Mohammad Ali Ahmadi, vice governatore della provincia citato dal Washington Post - Ma sono stati respinti dalle coraggiose forze afghane».