Esteri
Ucraina, "il vertice Trump-Putin in Alaska non sarà decisivo. Il presidente Usa capirà che gli conviene ascoltare l'Europa"
Russia-Stati Uniti, l'analisi del politologo Gianfranco Pasquino

"La cessione di territori da parte dell'Ucraina, Crimea inclusa, deve semmai arrivare alla fine di un processo che porti al cessate il fuoco e alla pace e dovrà essere della minore entità possibile"
"Credo che non sarà un incontro decisivo ma ritengo anche che verranno prese decisioni importanti. Occorrerà vedere e valutare come verrà impostato il discorso nel suo complesso".
Il politologo Gianfranco Pasquino, intervistato da Affaritaliani, analizza le possibili conseguenze diplomatico-militari dell'atteso incontro in Alaska tra il presidente Usa Donald Trump e quello russo Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina. "E' evidente che Trump sia alla ricerca di un successo diplomatico mentre Putin di una vittoria militare. Le due cose non si incontrano, ma punti di contatto dovranno necessariamente esserci".
Quanto al ruolo che possa giocare nel conflitto ucraino l'Unione europea, Pasquino sottolinea: "L'Europa ha finalmente avuto un sussulto positivo e deve essere considerata e consultata. Lo stesso Trump si renderà conto che l'Unione europea è un soggetto utile nel confronto con Putin". E infine l'eventuale cessione di territori da parte di Kiev e di Zelensky.
"Spero proprio che ciò non avvenga, almeno subito. Personalmente credo che la cessione di territori da parte dell'Ucraina, Crimea inclusa, debba semmai arrivare alla fine di un processo che porti al cessate il fuoco e alla pace e dovrà essere della minore entità possibile. Non bisogna lasciare spazi all'aggressore, anche perché, tra l'altro, altrimenti si creerebbe un precedente pericoloso", conclude il politologo Pasquino.