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Primarie Usa, Sanders non molla. Trump: "Voglio incontrare Kim Jong-un"
Primarie Usa, Sanders batte Hillary Clinton. E Trump vuole incontrare Kim Jong-un

TRUMP VUOLE INCONTRARE KIM JONG-UN

Apertura a Pyongyang e rinegoziare l'accordo sul clima: sono queste alcune delle novita' che Donald Trump, l'aspirante repubblicano alla Casa Bianca, apportera' nella linea politica americana se sara' eletto alla Casa Bianca. In un'intervista esclusiva alla Reuters, il magnate newyorkese ,che ha sbaragliato gli avversari nella 'corsa' delle primarie e che adesso sta anche ricompattando il partito repubblicano dietro di se', ha detto che vuole un faccia-a-faccia con il leader nordcoreano, che invece finora l'amministrazione americana ha sempre puntato ad isolare. "Vorrei parlare con lui, non avrei alcun problema nel parlagli". Non solo: "Vorrei mettere un sacco di pressione sulla Cina perche' economicamente abbiamo un enorme potere sulla Cina. La gente non se ne rende conto", ha aggiunto Trump ricordando che la Cina e' l'unico alleato del regime nordcoreano. "Stanno tirando fuori vari miliardi di dollari dal nostri Paese. Miliardi. Abbiamo un enorme potere sulla Cina. Possiamo risolvere quel problema con una riunione o una telefonata". E quando gli e' stato fatto notare che Pyongyang ha l'arma nucleare, ha detto di saperlo perfettamente, "ma anche la Cina lo sa". Ma non solo: perche' il miliardario del 'real estate' ha detto che se sara' eletto, tra le prime mosse ci sara' quello di rivedere l'accordo di Parigi sul clima: "Non sono un suo grande sostenitore". L'accordo di Parigi, che sancisce l'uintesa per una riduzione controllata delle emissioni di anidride carbonica tra oltre 170' Paese, secondo Trunmp tratta ingiustamente gli Usa mentre favorisce la Cina. "Lo analizzero' molto, molto attentamente. E quanto meno rinegoziero' tale accordo. Al meglio posso anche fare qualcos'altro".

BERNIE SANDERS METTE KO HILLARY CLINTON IN OREGON

Nel frattempo Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche dell'Oregon mente Hillary Clinton si e' aggiudicata, solo per una manciata di voti, quelle del Kentucky. Il risultato ha galvanizzato il senatore del Vermont che ha annunciato battaglia "fino all'ultimo voto delle ultime primarie il 14 giugno" e poi anche alla convention di luglio, ignorando totalmente gli inviti a mollare. "Ci siamo assicurati una grande vittoria nello stato di Washington, abbiamo appena vinto l'Oregon e ora e' l'inizio della spinta definitiva per vincere la California ", ha dichiarato Sanders davanti a migliaia di sostenitori a Carson, nello Stato del Sole, mentre la sua campagna sta valutando se chiedere il riconteggio dei voti in Kentucky dove i 55 delegati in palio, assegnati proporzionalmente, saranno suddivisi praticamente a meta'. Alla Clinton, che ha dichiarato la vittoria in Kentucky via Twitter da casa, a Chappaqua, nello stato di New York, mancano solo 94 delegati per garantirsi la nomination arrivando a quota 2.383, con un vantaggio su Sanders di circa 280 delegati. Donald Trump, ormai senza rivali, marcia verso la nomination entro il 7 giugno quando si votera' in California, Montana, New Jersey, New Mexico, Nord e Sud Dakota.

TRUMP A UN PASSO DALLA CANDIDATURA UFFICIALE

Il tycoon newyorchese ha raggiunto 1.173 delegati contro i 1.237 necessari per l'incoronazione "matematica" prima della convention. Le distanze con l'establishment del partito intanto si assottigliano sempre di piu'. La Republican National Committee ha annunciato nella tarda serata di ieri, un accodo con la campagna del miliardario per raccogliere fondi a sostegno dei candidati Gop. "Donald Trump e' consapevole dell'importanza di preservare la maggioranza repubblicana a livello locale, statale e nazionale e questo accordo per la raccolta fondi rappresenta un altro passaggio vitale per fa si' che cio' avvenga - ha sottolineato il presidente della Rnc, Reince Priebus in una nota - Donald Trump ha ricevuto piu' voti di ogni altro candidato della storia del partito repubblicano e confidiamo che sara' cosi anche alle elezioni generali". Dopo mesi di frizioni, il presunto candidato repubblicano alla presidenza ha fatto pace anche con la giornalista da lui piu' temuta: Megyn Kelly di Fox News. "Okay, mi scuso" ha detto il miliardario americano alla conduttrice televisiva che lo stava incalzando sul fatto di essere stata da lui definita "un'oca". Durante l'intervista che ha sugellato la tregua, Trump ha comunque cercato di giustificarsi, dicendo che non era poi un'espressione "cosi' orribile" anche perche' le sono stati riservati appellativi peggiori. "E' solo un modo moderno di contro-attaccare - ha spiegato - ma smettero' perche' mi piace la nostra relazione al momento".

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primarie usa sanders clintontrump incontra kim jong un





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