Riapre il carcere per ubriachi. Doccia fredda e letto per smaltire la sbornia - Affaritaliani.it

Esteri

Riapre il carcere per ubriachi. Doccia fredda e letto per smaltire la sbornia

Le "stazioni di disintossicazione" sono di nuovo operative dall'inizio del 2021. In Russia si cerca un rimedio ad un fenomeno sempre più dilagante

Riapre il carcere per ubriachi. Doccia fredda e letto per smaltire la sbornia

In Russia arriva una stretta per gli alcolisti. Chi verrà trovato ubriaco per strada finirà in carcere. Ha riaperto dal primo gennaio la prigione per ubriachi. Il Cremlino - si legge su Repubblica - ha pensato di rispolverare le vytrezviteli, letteralmente “stazioni di disintossicazione”. Create in epoca zarista e diventate tristemente rinomate sotto Stalin, queste celle dove gli ubriachi prelevati dalle strade venivano rinchiusi finché non smaltivano la sbornia erano state abolite dieci anni fa. Ma per i deputati della Duma che hanno caldeggiato la legge siglata a fine anno da Vladimir Putin ed entrata in vigore il primo gennaio, i “rifugi per ubriachi” sono l’ultima arma nella lotta all’alcolismo.

La prima vytrezvitel - prosegue Repubblica - fu aperta nel novembre 1902 a Tula, a Sud di Mosca. Finanziata dalla città e equipaggiata da uno staff di paramedici, aveva l’obiettivo di soccorrere i lavoratori congelati per strada e ridurne la mortalità. Pochi anni dopo, istituzioni simili erano sorte in quasi tutte le province dell’Impero russo, ma vennero chiuse dopo la Rivoluzione. I detenuti venivano svestiti (perché, sostenevano i medici, «un uomo nudo è più sottomesso»), rianimati con acqua ghiacciata e lasciati a dormire. I più violenti venivano legati alle brandine e talora picchiati. Il cittadino veniva dimesso solo smaltita la sbornia, di regola non prima delle 5 del mattino. Una notifica veniva inviata al datore di lavoro che poteva costare una censura o il licenziamento.