Esteri
Russia, Medvedev: "Se la Nato invade la Crimea c'è la terza guerra mondiale"
Il vice di Putin durissimo contro l'Occidente: "Preparatevi al disastro totale". Passi in avanti sullo sblocco del grano nei porti ucraini con la mediazione Onu
Guerra Russia Ucraina, il vice Putin lancia l'ultimatum alla Nato
La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Dopo il durissimo attacco ad un centro commerciale con decine di morti di civili la Russia continua a bombardare diverse zone del Paese, chiaro il segnale che a Putin il solo Donbass non basta più. Si intensificano le offensive anche verso Odessa e Dnipro. La possibile adesione dell'Ucraina alla Nato rappresenta un pericolo maggiore per la Russia rispetto all'adesione di Svezia e Finlandia, ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un'intervista ad Argumenty i Fakty riportata dalla Tass. Medvedev ha poi aggiunto: "Per noi la Crimea fa parte della Russia, e questo è per sempre. Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il nostro Paese. Se uno Stato membro della Nato fa una tale mossa, porterà a un conflitto contro l'intera Alleanza del Nord Atlantico, la terza guerra mondiale, un disastro totale".
I colloqui per la revoca blocco del grano ucraino nei porti sul Mar Nero sono giunti al "momento della verità". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, informando il G7 sullo stato dei colloqui che i team delle Nazioni Unite stanno tenendo separatamente con Russia e Ucraina. Secondo quanto riferito dal Guardian, Guterres ha detto che c'è un accordo in base al quale il grano ucraino potrebbe passare, con il consenso russo, per tre porti controllati da Kiev, incluso quello di Odessa, senza la necessità di sminare i porti. Le navi viaggerebbero attraverso il Mar Nero verso la Turchia attraverso corridoi sicuri, con la supervisione di Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite. L'Ucraina, secondo il Guardian, ha accettato la richiesta russa di ispezionare le navi in acque turche per verificare l'eventuale presenza di armi, prima che raggiungano i porti ucraini.