Esteri
Russia-Ucraina, Benifei (Pd): "Sì alle sanzioni, ma vanno riviste a livello strategico. Solo un fronte unito Usa-Ue può fermare Mosca"
Benifei: “Trump vuole mettere la sua firma sull’accordo di pace, ma ha capito che “un qualunque accordo”, soprattutto uno evidentemente al ribasso, non ha chance di realizzarsi”

Benifei (Pd): “La chiave di successo per i negoziati? Un forte allineamento tra Usa e Unione Europea”
“Putin teme le sanzioni americane e per questa ragione utilizza ogni carta a sua disposizione nel tentativo di disallineare il fronte transatlantico. Trump vuole mettere la sua firma sull’accordo di pace, ma ha capito che “un qualunque accordo”, soprattutto uno evidentemente al ribasso, non ha chance di realizzarsi. Tenere vicine le posizioni USA e UE è la miglior garanzia di successo per i negoziati in corso”. Queste le parole di Brando Benifei, presidente della delegazione Ue-Usa del Parlamento europeo, che ad Affaritaliani spiega che cosa sta realmente accadendo sullo scenario internazionale, sempre più segnato da tensioni geopolitiche e sfide all’unità occidentale.
Sull’annuncio di Trump di voler svolgere un colloquio imminente con Putin, Benifei dichiara: “Trump è un personaggio politico altamente imprevedibile, Putin l’opposto. L’esito del dialogo tra i due è estremamente difficile da prevedere e le modalità d’ingaggio sfuggono dalle consuetudini della diplomazia tradizionale. Detto questo, non credo che il processo di pace, da intendersi nel perimetro di una pace giusta, si possa raggiungere grazie alla stretta di mano tra i due Presidenti, in particolar modo perché Putin non sembra interessato a quel tipo di esito”.
In merito al processo avviato da Putin per ritirare la Russia dalla Convenzione europea contro la tortura, il presidente afferma: “È una sciagura assoluta e l’Europa non può stare a guardare. Spero che questa scelta sia l’ultimo atto necessario per convincere l’Unione e soprattutto alcuni dei suoi stati membri a portare a completamento il processo di confisca dei beni russi congelati in Europa, affinché siano pienamente utilizzati per sostenere la ricostruzione dell’Ucraina”.
Forti e chiare, infine, le sue parole sulla dichiarazione di Mosca, secondo cui ‘nessuna sanzione potrà cambiare la posizione della Russia’: “Credo vadano rafforzati i meccanismi per affrontare l’aggiramento delle stesse, che rimane un vulnus significativo. Tuttavia, penso che una revisione strategica di come meglio collaborare con Paesi terzi per isolare la Russia economicamente e diplomaticamente sia urgente, soprattutto per invertire un trend che va evidentemente in direzione opposta, basti pensare al riavvicinamento tra Russia e Cina e tra Russia e India”, conclude Benifei.