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Esteri
Invasione in Siria, Erdogan all'Ue. "Vi manderemo milioni di profughi"

Dopo aver lanciato ieri l’offensiva militare, prosegue l’avanzata delle truppe turche nel nord della Siria contro i curdi. Secondo quanto riferisce la tv di stato siriana Ikhbariy, le squadre di terra di Erdogan hanno ripreso i bombardamenti sulla città di Ras al-Ain, al confine turcosiriano nella provincia di Al Hasakah. Il ministero della Difesa di Ankara ha fatto sapere che l'esercito turco ha già colpito 181 obiettivi curdi nella Siria nordorientale dall'inizio dell’offensiva. Obiettivi colpiti con raid aerei e con fuoco di artiglieria. L'operazione è stata decisa dalle autorità turche per eliminare la minaccia posta dalle Unità di protezione del popolo curdo (Ypg) ai confini con la Turchia. 

Siria ,Erdogan all'Ue: milioni di rifugiati se criticate

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato di lasciar passare milioni di rifugiati verso l'Europa se continueranno le critiche contro l'offensiva turca nel nord-est della Siria. "Ehi Ue, sveglia. Ve lo ridico: se tentate di presentare la nostra operazione li' come un'invasione, apriremo le porte e vi invieremo 3,6 milioni di migranti", ha avvertito il 'sultano' durante un intervento nel Parlamento ad Ankara.  "Terroristi dell'Isis sono partiti da Francia, Olanda e Germania. Noi ne abbiamo rimandato in patria 5.500 con le operazioni compiute negli anni passati. Ora il nostro obiettivo e' impedire che al nostro confine meridionale si formi un corridoio per i terroristi. Miriamo solo a obiettivi legati ai terroristi", ha sottolineato Erdogan.

Siria, Ue all'Onu: Turchia fermi offensiva contro i curdi

I cinque membri europei del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno chiesto alla Turchia di fermare la sua offensiva contro i curdi in Siria. "Siamo profondamente preoccupati dall'operazione militare turca nel Nord-Est della Siria", si legge in un comunicato congiunto di Francia, germania, Gran Bretagna, Belgio e Polonia. "Chiediamo alla Turchia di fermare l'azione militare unilaterale"

Turchia attacca Siria, il commento di Trump: "I curdi non ci hanno aiutato nella Seconda Guerra Mondiale"

Intanto mentre il Senato americano sta valutando di imporre sanzioni contro Erdogan nel caso in cui le Forze armate di Ankara non si ritirassero (previsto il congelamento dei beni di Erdogan, del suo vice presidente Fuat Oktay e del ministro della Difesa turco Hulusi Akar; previste anche sanzioni nei confronti delle entità che hanno rapporti commerciali con le forze armate turche o con compagnie petrolifere e del gas che collaborano con l'esercito di Ankara), Donald Trump difende la sua decisione di ritirare gli Usa dal nord-est della Siria, criticando i curdi che non avrebbero aiutato gli americani durante la seconda guerra mondiale. "I curdi stanno combattendo per la loro terra", ha osservato il presidente durante un evento alla Casa Bianca. Il ritiro degli Usa dalla Siria e' stato annunciato improvvisamente domenica scorso dopo la telefonata di Trump con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Le Forze democratiche siriane, guidate dai curdi, l'hanno definita "una coltellata alla schiena". Ma i curdi "non ci aiutarono durante la seconda guerra mondiale, non ci aiutarono in Normandia, ad esempio", ha detto Trump, rispondendo sull'offensiva sferrata dalla Turchia che ha annunciato di aver gia' colpito 181 basi dei terroristi nel nord-est. Il presidente americano ha dunque lamentato "l'enorme quantita' di soldi" spesa dagli Usa per consentire ai curdi di acquistare armi e munizioni.

"Detto questo - ha aggiunto - i curdi ci piacciono" ma non si puo' dire che "combattano per noi: loro combattono per la loro terra". Quanto al pericolo di fuga di terroristi dell'Isis in seguito all'invasione turca, Trump ha sottolineato che "scapperebbero in Europa", dunque non metterebbero a rischio la sicurezza americana. I ogni caso, i terroristi piu' pericolosi sono gia' stati spostati in luoghi piu' sicuri, ha spiegato Trump, mentre il dipartimento di Stato ha fatto sapere che gli Usa hanno preso in custodia due esponenti britannici dell'Isis: Alexanda Kotey e El Shafee Elsheikh, detti i "Beatles" per il loro accento 'british', membri di una cellula che ha brutalmente torturato e ucciso ostaggi occidentali. Tra le loro vittime, il giornalista americano James Foley, decapitato in un video propaganda dell'Isis nell'agosto del 2014. Della cellula faceva parte anche Mohammed Emwazi, piu' noto come 'Jihadi John', colui che decapito' Foley e che sarebbe stato ucciso in un attacco con i droni. Sulla Siria anche il Congresso americano ha alzato le barricate contro Trump.

Il fedelissimo senatore repubblicano Lindesey Graham ha annunciato di aver raggiunto un'intesa con il collega democratico Chris Van Hollen per dure sanzioni contro Ankara. "Mentre l'amministrazione si rifiuta di agire contro la Turchia - e' stato l'affondo di Graham contro il presidente - mi aspetto un forte sostegno bipartisan... molti membri del Congresso ritengono che sarebbe sbagliato abbandonare i curdi che sono stati forti alleati contro l'Isis". Tra le misure concordate, il congelamento di ogni bene della leadership turca negli Stati Uniti e i divieto per loro di viaggiare in America, anche per Erdogan. Verrebbero poi colpiti il settore dell'energia e quello militare, anche con sanzioni contro chi "vende o fornisce supporto finanziario, materiale o tecnologico o fa consapevolmente una transazione con l'esercito turco". Queste sanzioni, ha avvertito Van Hollen, "saranno votate non appena il Congresso riprendera' i lavori, la prossima settimana". Per Trump, le sanzioni contro la Turchia devono scattare solo se Erdogan non si comporta "nel modo piu' umano possibile”. 

Cinque soldati turchi sono stati uccisi nelle ultime ore in scontri con le forzecurdo-siriane nel nord-est della Siria. Lo affermano le forzecurdo-siriane citate dalla tv panaraba al Arabiya. Le stesse forze curdeaffermano di essere in possesso delle salme dei militari turchi uccisi.Le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendentesul terreno.

Di Maio contro Erdogan: "Attacco inaccettabile, intervenga l'Onu"


"Come governo pensiamo che l'offensiva turca sia inaccettabile, la condanniamo e rischia di compromettere la lotta al terrorismo. Le azioni di forza e le azioni militari nel passato hanno fatto soltanto proliferare il terrorismo".

Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in diretta Facebook dalla Farnesina, interviene sulla guerra del presidente turco Erdogan ai curdi.  Per Di Maio "l'unica strada da seguire è quella delle Nazioni Unite. Chiediamo al governo turco di cessare immediatamente l'offensiva, non è assolutamente accettabile che si usi la forza, che si continui a mettere a repentaglio al vita del popolo siriano che non merita un'altra iniziativa che destabilizzi quell'area. Lunedì abbiamo il consiglio dei ministri degli Affari esteri europei e sarà molto importante uscire da quel consiglio e dai successivi con una sola voce", ha aggiunto Di Maio.  "L'Italia chiederà l'utilizzo di misure nei confronti della Turchia che invitino a tornare indietro rispetto all'offensiva che ha deciso di muovere".

SIRIA: EX SINDACO KOBANE, 'ITALIANI TRA JIHADISTI IN CARCERI YPG'

"Tecnicamente non so quanti siano, ma so che ci sono" italiani tra i jihadisti attualmente nelle prigioni nel nord della Siria gestite dalle Unità di protezione del popolo (Ypg) curdo. Lo afferma ad Aki-Adnkronos International Anwar Muslem, presidente della regione dell'Eufrate, federazione della Siria del Nord, ed ex sindaco di KOBANE, in questi giorni a Roma. Secondo quanto riferito dalla delegazione curda arrivata in Italia in concomitanza con l'inizio dell'offensiva turca in Siria, sono circa 12mila i jihadisti sotto il controllo delle Ypg. "Quando la Turchia entrerà nel Rojava", la regione gestita dai curdi nel nord della Siria, "non potremo più controllare i detenuti dell'Isis che attraverso la Turchia si sparpaglieranno in tutto il mondo perché sono cittadini di 52 Paesi", ha messo in guardia nel corso di una conferenza stampa alla Camera Ahmad Yousef, membro del consiglio esecutivo della cosiddetta federazione della Siria del Nord. Questi jihadisti, ha sottolineato Dalbr Jomma Issa, comandante delle Ypj, le unità femminili delle Unità di protezione del popolo (Ypg) curdo, sono "molto pericolosi non solo per i curdi, ma per l'interà umanità. Noi non pensiamo di rilasciarli, ma non sappiamo neanche noi fino a quando possiamo sorvegliarli". 

Siria, Sereni riceve ambasciatore turco, "ferma condanna" da Roma

Il governo italiano ha espresso una "ferma condanna per l’iniziativa militare unilaterale della Turchia nel nord est del territorio siriano" Lo ha fatto, Su indicazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni ricevendo oggi alla Farnesina l’Ambasciatore turco in Italia. "Azioni militari unilaterali - ha affermato Sereni - costituiscono una minaccia ai risultati conseguiti dalla Coalizione Anti-Daesh, di cui Italia e Turchia sono entrambi importanti membri, e prolungheranno l’instabilità nel Nord-Est siriano, rischiando di creare terreno fertile per il ritorno di Daesh".  La Vice Ministra, si legge in una nota, ha "riaffermato con fermezza la tradizionale posizione italiana per la quale non esiste una soluzione militare alla crisi siriana che, al contrario, può trovare una composizione stabile e duratura solo tornando alla diplomazia internazionale e al dialogo politico". "In questo senso - prosegue la nota - è stato ribadito il pieno sostegno del nostro Paese all'azione dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen". La Vice Ministra ha infine espresso "profonda preoccupazione per le conseguenze sul piano umanitario dell’operazione turca, sottolineando la imprescindibile necessità di proteggere la popolazione civile".

Siria, Usa all'Onu: non sosteniamo l’offensiva turca

La Turchia "è ora responsabile della sicurezza dei cristiani e di altre minoranze in Siria" e "dovrà garantire che tutti i combattenti dell'Isis detenuti restino in prigione". Lo ha detto l'ambasciatore Usa all'Onu, Kelly Craft, al termine delle consultazioni al Consiglio di sicurezza dell'Onu". Kelly ha sottolineato che gli Stati Uniti "non appoggiano" l'offensiva di Ankara contro i curdi nel nord della Siria.

Scritte contro Erdogan: denunciate due antagoniste a Torino

Due antagoniste torinesi sono state denunciate dalla digos perchè accusate di avere imbrattato la facciata della stazione Porta Nuova di Torino, con scritte contro Erdogan e il governo turco “No all’invasione turca della Siria del Nord. Erdogan assassino”, “Erdogan assassino! Solidarietà al Rojava” e infine “La rivoluzione è un fiore che non muore. Solidarietà ai popoli della Siria del Nord”. 

 

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