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Esteri
Siria-Turchia: truppe di Assad entrano ad Afrin, Erdogan bombarda

La sconfitta militare dello 'Stato islamico' non ha messo fine alla guerra in Siria, cominciata ben prima dell'avvento dell'Isis nel 2013, e destinata a continuare a lungo mentre le cellule jihadiste si riorganizzano in clandestinita' in aree "liberate", controllate da un mosaico di eserciti regolari, milizie, signori della guerra siriani e stranieri. Nella Siria dilaniata dalla guerra si combattono due conflitti principali: uno a ovest, dove la Russia, l'Iran, la Turchia e la Giordania si stanno spartendo i territori che vanno dall'estremo sud al confine col regno hascemita, all'estremo nord alla frontiera turca; e uno a est, lungo la valle dell'Eufrate, nella parte piu' ricca dal punto di vista energetico, dove gli Stati Uniti sostengono il Pkk curdo per arginare l'avanzata russo-iraniana verso l'Iraq. Negli accordi siglati ad Astana, in Kazakhstan, la Russia ha raggiunto l'anno scorso con Turchia e Iran un'intesa - detto di "de-escalation" - in cui i tre Paesi stabiliscono delle linee di demarcazione tra le rispettive aree di influenza: alla Turchia il nord-ovest, anche se c'e' da sciogliere il nodo dell'enclave curda di Afrin e del distretto di Manbij, conquistato dai curdi ma rivendicato da popolazioni arabe. Alla Russia la zona costiera, con le importanti basi militari, aeree e marittime sul Mediterraneo, e ampie zone della Siria centrale e dell'area di Damasco. All'Iran la zona attorno al Libano, dove opera la milizia filo-iraniana Hezbollah, presente in Siria da anni, e vaste aree a ridosso delle Alture del Golan, controllate da Israele ma rivendicate dalla Siria. Lungo questo asse, rimangono delle sacche di oppositori armati ormai quasi del tutto controllati da attori esterni: dalla Turchia nel nord-ovest, dalla Giordania nel sud, dal Qatar e dall'Arabia Saudita nel nord e nel centro del paese. Nell'est e nel nord-est, l'ala siriana del Pkk, appoggiata dalla Coalizione a guida Usa e che al suo interno ha coinvolto milizie di altre comunita', si e' allargata a zone non curde ma miste o del tutto arabizzate, come Raqqa, ex capitale dell'Isis in Siria, e la riva orientale del distretto di Dayr az Zor, tradizionalmente feudo di tribu' sunnite legate a quelle della vicina regione irachena di Anbar, da 15 anni culla del qaidismo e del jihadismo.

 

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