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Esteri
Stefania Craxi: "E' la nuova Guerra Fredda. Mio padre si sarebbe mosso prima"
Stefania Craxi e, sullo sfondo, l'immagine del padre Bettino (IPA)

"La Russia è sotto censura: è molto peggio ora che durante il comunismo"


"Utilizzare tutti gli strumenti possibili per mettere pressione a Mosca e inibire il conflitto. Anche il popolo russo comincia a reagire alla dittatura di Putin". Così Stefania Craxi, senatore (tiene a farsi chiamare così, ndr) di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama, in un'intervista ad Affaritaliani.it, nel giorno dell'incontro tra la delegazione russa e quella ucraina per cercare una possibile soluzione alla guerra.

Cosa aspettarsi da questi negoziati?

"Bisogna sperare che portino a qualcosa. Bisogna fare di tutto affinchè non si chiudano le porte alla diplomazia e cessino immediatamente i combattimenti. Le immagini di questa guerra riportano indietro le lancette della storia. Non si parlava della minaccia nucleare dagli anni '70, io me lo ricordo. Certamente la resistenza commovente dell'Ucraina ha messo in difficoltà l'esercito russo. E questo potrebbe portare qualche spiraglio al tavolo dei negoziati".

Come giudica la reazione dell'UE all'invasione russa?

"Certamente la risposta dell'Occidente per una volta è stata forte, coesa e deve esserlo sempre di più. Bisogna utilizzare tutte le armi che abbiamo, non quelle fisiche, per isolare la Russia ed inibire il conflitto".

Approva anche la decisione di Draghi di dire sì all'esclusione della Russia da Swift?

"Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per impedire l'avanzata del conflitto, la presa dell'Ucraina e il cambio di regime. Tutte le armi di pressione possibili e immaginabili in questo momento vanno messe in campo".

A livello internazionale quale scenario va delineandosi?

"Questo conflitto crea uno scenario inedito sul piano internazionale. Se non si può parlare di nuova guerra fredda o di nuova inedita cortina di ferro, poco ci manca. Certamente  le relazioni con l'Occidente della Russia saranno totalmente deteriorate, se non inesistenti. Putin dice che non c'è solo l'Occidente, ma per il momento i cinesi sono prudenti. Non so se ciò dipenda dal fatto che vogliano utilizzare l'argomento dell'integrità territoriale per invadere Taiwan, o dal fatto che la minaccia nucleare abbia un po' gelato il mondo".

Quali conseguenze per Putin a livello interno?

"La Russia è un Paese sotto censura, che vive una dittatura inedita, perché persino sotto il comunismo non c'era un uomo solo al comando, ma c'era il Politburo. Il popolo russo sta un po' reagendo a questa dittatura. Si stanno vedendo manifestazioni di piazza, nonostante il pugno di ferro utilizzato da Putin. Suslov (consigliere politico del Cremlino, ndr) dice che Putin vuol passare alla storia, certamente alla storia ci passerà, non in un bel modo".

Difficile fare paragoni con periodi storici così diversi, ma come pensa avrebbe agito Bettino Craxi da presidente del Consiglio italiano di fronte a questa crisi?

"Craxi probabilmente avrebbe agito molto tempo prima".

 

 

 

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