Ucraina, Putin: "Chi pianifica sanzioni contro Mosca è un deficiente". La delegazione russa guidata da Lavrov - Affaritaliani.it

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Ucraina, Putin: "Chi pianifica sanzioni contro Mosca è un deficiente". La delegazione russa guidata da Lavrov

Giovedì in Turchia potrebbe esserci anche il presidente americano. Lo ha detto lo stesso Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca

di Redazione Esteri

Putin: "Chi pianifica sanzioni contro la Russia è un deficiente" 

Coloro che "vogliono male" alla Russia sono pronti ad adottare nuove sanzioni contro Mosca anche "a loro discapito" perché sono "deficienti". Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin in una conferenza sull'economia, riferendosi alle minacce della coalizione dei cosiddetti Volenterosi di inasprire le sanzioni. "Quindi - ha detto ancora Putin - ovviamente dobbiamo tenerlo a mente, che potrebbero fare ciò di cui parlano pubblicamente, e, naturalmente, dobbiamo ridurre al minimo gli effetti negativi su di noi". "È necessario capire cosa potrebbe accadere - ha detto Putin, citato dall'agenzia Interfax - ed è necessario essere preparati per qualsiasi azione dei nostri possibili futuri detrattori. Lo fanno a discapito di se stessi. Sembra che non potrebbero fare questo o altro, ma lo fanno, deficienti". "Oh, chiedo scusa", ha aggiunto il presidente.

Media: la delegazione russa a Istanbul sarà guidata da Lavrov

La delegazione russa a Istanbul per l'incontro di giovedì 15 maggio fra Ucraina e Russia sarà guidata dal ministro degli Esteri russo Serey Lavrov e del gruppo farà parte anche il consigliere presidenziale per la politica estera Yury Ushakov. Lo riporta l'agenzia di stampa azera APA. Il Cremlino non ha ancora fornito informazioni ufficiali sulla composizione della delegazione. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che lui giovedì sarà a Istanbul, ma il suo consigliere Mykhailo Podolyak ha fatto sapere oggi che Zelensky in Turchia non incontrerà nessun funzionario russo che non sia Vladimir Putin. 

Zelensky: "Farò di tutto per incontrare Putin in Turchia" 

"Io sarò in Turchia. Ci sarà anche il presidente Erdogan. Tutti sono pronti a incontrare il leader russo. Farò di tutto per incontrarlo, ovunque in Turchia". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev, come riportano i media ucraini. Ma, ha aggiunto, "penso che Putin non voglia che la guerra finisca, non voglia un cessate il fuoco, non voglia negoziati".

Ucraina, Peskov: "Annunceremo chi andrà a Istanbul appena Putin lo riterrà"

Il Cremlino annuncerà chi rappresenterà la Russia nei negoziati di giovedì a Istanbul non appena Vladimir Putin riterrà necessario annunciarlo. Lo ha detto il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov, rispondendo ai giornalisti, mentre alcuni media riferiscono che a guidare la delegazione dovrebbero essere il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ed il consigliere del Cremlino Yuri Uskahov. "Non appena il presidente lo riterrà necessario, lo annunceremo", ha detto Peskov.

Ucraina, Kiev: "A Istanbul Zelensky palerà solo con Putin"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non incontrerà nessun altro funzionario russo, a parte il presidente russo Vladimir Putin, a Istanbul questa settimana. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak come riporta The Kyiv Independent, spiegando che i colloqui con rappresentanti di livello inferiore sarebbero inutili.

Secondo quanto riferiscono diversi media, tra cui l'agenzia azera Apa e la tv cinese Cgtn in russo, dovrebbero essere il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino per gli affari internazionali Yuri Ushakov a guidare la delegazione russa in Turchia.

Zelensky ha invitato Putin ai colloqui di pace in Turchia il 15 maggio, che segnerebbero il loro primo incontro dall'inizio della guerra. Mosca si è dichiarata pronta ad avviare colloqui diretti con Kiev questa settimana, ma non ha confermato un possibile incontro tra i due leader. "No, certo. Questo non è il formato", ha detto Podolyak quando gli è stato chiesto se Zelensky avrebbe incontrato un altro rappresentante russo se il capo del Cremlino non fosse stato presente. Secondo il consigliere, perfino alti funzionari russi come i ministri non possono prendere decisioni fondamentali per porre fine al conflitto. "Solo Putin può decidere se continuare o fermare la guerra", ha aggiunto Podolyak.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è detto ottimista circa il possibile incontro tra i due leader, lasciando intendere che potrebbe partecipare anche lui. "L'incontro di giovedì tra Russia e Ucraina è molto importante. Ho fortemente insistito perché si svolgesse. Credo che da questo incontro possano scaturire cose positive", ha affermato il presidente degli Stati Uniti. Reagendo al commento di Trump, Zelensky ha affermato di accogliere con favore la possibilità che Trump partecipi all'incontro in Turchia, definendola "l'idea giusta".

L'Ucraina e i suoi alleati europei hanno sollecitato un cessate il fuoco incondizionato come primo passo verso la pace. La Russia ha ignorato questa proposta, continuando i suoi attacchi contro l'Ucraina. Alla domanda del Kyiv Independent se Zelensky intenda partecipare anche se la Russia non appoggiasse la tregua o se Putin rifiutasse di partecipare, una fonte vicina al presidente ha dichiarato: "Siamo pronti a tutte le opzioni. Ma ovviamente aspettiamo separatamente una risposta sul cessate il fuoco".

L'ultimo incontro diretto tra Putin e Zelensky si è svolto nel 2019 a Parigi, durante un vertice del Formato Normandia. Da allora, non ci sono stati incontri diretti di persona tra i due leader. L'Ucraina e la Russia non hanno più tenuto colloqui di pace diretti dopo il fallimento delle trattative di Istanbul del 2022.

Trump arrivato in Arabia Saudita, al via il viaggio in Medio Oriente

Donald Trump è arrivato oggi, 13 maggio 2025, in Arabia Saudita, dando il via al suo primo importante viaggio internazionale del secondo mandato. Riad è la prima tappa del tour nella regione del presidente americano, che è atteso anche in Qatar e negli Emirati arabi uniti.

L'Air Force One è atterrato alle 9:49 ora locale. Un tappeto viola reale è stato steso per il saluto ufficiale al Royal Terminal. Trump è accolto dal principe ereditario saudita Mohammad bin Salman e i leader celebreranno una cerimonia del caffè all'interno dell'aeroporto prima che il presidente si diriga al suo hotel.

Lo sfarzo della visita ufficiale di Stato è già in mostra: le strade di Riad, lungo il percorso dall'aeroporto al centro città, sono decorate con bandiere americane e saudite. E gli aerei militari sauditi F-15 hanno scortato l'Air Force One in avvicinamento, secondo un post sui social media del vice capo di gabinetto di Trump, Dan Scavino, e secondo i resoconti dei giornalisti che viaggiano con il presidente.

Più tardi martedì, Trump parteciperà a una cerimonia di arrivo più formale con il principe ereditario, alla presentazione delle delegazioni, a un pranzo con gli amministratori delegati, a incontri bilaterali e alla firma dell'accordo della Corte Reale.

Si prevede che terrà un discorso al Forum sugli investimenti tra Stati Uniti e Arabia Saudita e in seguito visiterà Dir'iyah e At-Turaif, siti patrimonio dell'umanità UNESCO, prima di una cena con il principe ereditario.

Trump: “Andrò anche io a Istanbul”. Ma arriva l’ennesima retromarcia di Putin

Gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra Russia e Ucraina giovedì 15 maggio a Istanbul, in Turchia. Ad oggi un cessate il fuoco di almeno 30 giorni tra Mosca e Kiev, così come chiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ancora non c'è. Un "ultimatum inaccettabile" lo ha definito la Russia.

Zelensky parla con Erdogan

Zelensky ha annunciato di aver discusso con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan i dettagli di un possibile incontro in Turchia, che potrebbe contribuire a porre fine alla guerra con la Russia. "Siamo grati per il sostegno e la disponibilità a favorire la diplomazia al massimo livello", ha scritto Zelensky su Telegram, sottolineando la comune urgenza di un cessate il fuoco.

Il leader ucraino ha ribadito l’apertura a colloqui diretti con Vladimir Putin e ha sollecitato i partner internazionali a garantire un meccanismo di monitoraggio per il rispetto del cessate il fuoco. "È fondamentale che in Europa lavoriamo insieme per la sicurezza a lungo termine", ha aggiunto, assicurando che i contatti con gli Stati Uniti resteranno costanti. Con Erdogan, ha concluso Zelensky, c’è un’intesa per "proseguire il lavoro comune per la pace".

In un post su X il presidente ucraino ha poi ribadito che "l'Ucraina ha sempre sostenuto la diplomazia. Sono pronto a venire in Turchia. Purtroppo, il mondo non ha ancora ricevuto una risposta chiara dalla Russia alle numerose proposte di cessate il fuoco. I bombardamenti e gli attacchi russi continuano. Mosca è rimasta in silenzio per tutto il giorno riguardo alla proposta di un incontro diretto. Un silenzio davvero strano", ha scritto Zelensky.

"In un modo o nell'altro, la Russia dovrà porre fine a questa guerra, e prima lo farà, meglio sarà. Non ha senso continuare a massacrare - ha aggiunto - Il presidente Erdogan si è dichiarato pienamente disponibile a ospitare l'incontro. È importante che il presidente Trump sostenga pienamente l'incontro e vorremmo che trovasse l'opportunità di venire in Turchia".

In Turchia potrebbe esserci anche Trump

Giovedì in Turchia potrebbe esserci anche il presidente americano. Lo ha detto lo stesso Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca prima di partire per l'Arabia Saudita. "Potrebbe arrivare un buon risultato dal meeting tra Ucraina e Russia, credo che i due leader saranno lì. Pensavo di volare lì, ma non so nemmeno dove sarò giovedì. Ho tanti meeting, ma pensavo di volare lì. C'è una possibilità", ha affermato.

Alle domande sulle pressioni esercitate sulla Russia perché acconsenta ad un cessate il fuoco prolungato, Trump ha risposto: "Ho la sensazione che accetteranno". A una specifica domanda sui piani europei per nuove sanzioni su Mosca in caso di rifiuto della tregua e su una sua disponibilità a fare altrettanto, il presidente ha replicato: "Ho la sensazione che accetteranno. Ce l'ho. Ho questa sensazione. Vediamo cosa succederà".

"Non sottovalutate l'incontro di giovedì in Turchia, il presidente Erdogan è il grande ospite", ha detto ai giornalisti. "Io credo che si avrà... forse un buon incontro, c'è il potenziale per un buon incontro. Non doveva esserci un incontro e io ho insistito perché ci fosse. Potrebbe esserci un buon risultato dall'incontro di giovedì in Turchia - ha ribadito - e credo che i due leader ci saranno".

Zelensky: "Ci piacerebbe che Trump venisse in Turchia"

"Ho appena ascoltato la dichiarazione del presidente Trump. Parole molto importanti" e "naturalmente, tutti noi in Ucraina apprezzeremmo se il presidente Trump fosse con noi a questo incontro in Turchia. Questa è l'idea giusta. Possiamo cambiare molto", ha dichiarato Zelensky, sottolineando su X di sostenere l'idea di Trump di un "cessate il fuoco pieno e incondizionato - lungo abbastanza da gettare le basi per la diplomazia".

"Ho sostenuto l'idea del presidente Trump di colloqui diretti con Putin. Ho espresso apertamente la mia disponibilità a incontrarci. Sarò in Turchia. Spero che i russi non si sottraggano all'incontro", ha ribadito Zelensky.

Colloquio telefonico tra ministri Esteri Turchia e Russia

Stando a quanto ha reso noto Anadolu, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in cui hanno discusso dei più recenti sforzi messi in atto per arrivare al raggiungimento della pace tra Russia e Ucraina.

"I due responsabili degli affari esteri hanno discusso le questioni relative all'iniziativa del presidente russo Vladimir Putin di avviare negoziati diretti sulla questione ucraina il 15 maggio a Istanbul", ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota.

Mosca boccia ultimatum

La Russia ha definito "inaccettabile il linguaggio degli ultimatum". "Non si può parlare in questo modo alla Russia, non conviene", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando la richiesta di Kiev per un cessate il fuoco completo e duraturo di 30 giorni prima di dare inizio ai negoziati diretti sulla fine del conflitto.

Ribadendo la posizione di Mosca, che ha respinto il cessate il fuoco duraturo prima dell'avvio di trattative, Peskov ha affermato ancora una volta che "per trovare un modo per arrivare a una tregua sono necessari negoziati diretti fra Russia e Ucraina". "Un approccio semplicistico a questo fine è inappropriato", ha aggiunto il portavoce.

Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. All'apertura del presidente russo ha fatto seguito l'intervento di Trump. "Kiev dovrebbe accettare", ha affermato il presidente americano. "Aspetto Putin in Turchia", il messaggio di Zelensky.

Zelensky parla con Papa Leone XIV: "Invitato il Pontefice a Kiev"

Ieri Zelensky ha reso noto di aver avuto una prima telefonata con Papa Leone XIV durante la quale ha invitato il Pontefice a effettuare "una visita apostolica a Kiev che porterebbe speranza reale a tutti i credenti e a tutti gli ucraini". "Siamo rimasti d'accordo di rimanere in contatto e di organizzare un incontro di persona a breve", ha spiegato il presidente ucraino, che ha definito il colloquio "caloroso e davvero sostanziale".

"Ho informato il Papa dell'accordo fra l'Ucraina e i nostri partner secondo cui, a partire da oggi, debba iniziare un cessate il fuoco pieno e senza condizioni per almeno 30 giorni. Ho anche ribadito la disponibilità ucraina per ulteriori negoziati in qualsiasi formato, inclusi negoziati diretti, una posizione che abbiamo ripetutamente sottolineato. L'Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo il possibile per arrivare a questo obiettivo. Aspettiamo ora passi simili dalla Russia", ha scritto Zelensky in un post pubblicato sui social.

Il presidente ucraino ha anche reso noto di "aver ringraziato Sua Santità per il suo supporto per l'Ucraina e tutti gli ucraini" e di aver discusso con il Papa delle migliaia di bambini deportati dalla Russia. "L'Ucraina conta sull'assistenza del Vaticano per riportarli a casa alle loro famiglie". "Teniamo in grande considerazione le sue parole sulla necessità di arrivare a una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il rilascio dei prigionieri".

Il Vaticano ha confermato la chiamata intercorsa tra Zelensky e Leone XIV senza aggiungere altri particolari del colloquio, né specificare da chi è partita la telefonata.