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Esteri
Trump, raccolti 4 milioni in 24 ore. Intanto la pornostar "stappa champagne"
Stormy Daniels

Trump: raccolti 4 mln dollari in 24 ore dopo incriminazione

L'ex presidente americano Donald Trump ha raccolto più di 4 milioni di dollari nelle 24 ore successive alla notizia della sua incriminazione per aver pagato il silenzio dell'attrice porno Stormy Daniels. Lo ha fatto sapere il suo staff, precisando che oltre il 25% delle donazioni proviene da persone che non avevano mai sostenuto prima il tycoon. Un fatto che "consolida ulteriormente lo status del presidente Trump come chiaro favorito nelle primarie repubblicane". Dai suoi uffici sono anche state inviate diverse mail di raccolta fondi e sono state chieste donazioni anche sulla piattaforma Truth Social.

Intanto a fare festa è Stormy Daniels, il motivo dell'incriminazione di Trump. Come scrive la Stampa, "il tintinnio delle manette tanto invocato da Trump ha il sapore brut dello champagne stappato dalla “Regina di Pompano”. Come racconta la Stampa, "al night club Solid Gold Club, di Pompano Beach molti si ricordano di “Steph”, in arte Stormy, «intraprendente, si vedeva sin dagli inizi, sapeva quello che voleva», dice uno dei gestori del locale, al punto tale da definirla la “regina” del club. Cosa voleva? «Volare». Lo ha fatto".

La Stampa spiega che la donna "nata a Baton Rouge, la 44 enne è stata abbandonata dal padre quando era piccola ed è rimasta con una madre latitante. Un’infanzia di stenti e abusi sin da quando aveva nove anni, vissuta in una catapecchia rurale come ha raccontato nell’autobiografia “Full disclosure”. Già adolescente ha cominciato a lavorare come spogliarellista per mantenersi e così ha iniziato a muovere i primi passi nell’industria del porno fino a diventare una regista premiata e una delle attrici hard più famose. Nel 2006 l’incontro che ha cambiato la sua vita per sempre". E che potrebbe cambiare anche quella di Trump. 

Chi è Merchant, ex manager d'hotel e primo giudice a esaminare accusa a un'ex presidente

Se Donald Trump è diventato il primo ex presidente degli Stati Uniti a venire incriminato, il giudice Juan Manuel Merchan è diventato il primo che si occuperà di un caso in cui l’imputato era l’inquilino della Casa Bianca. Trump lo ha attaccato pubblicamente con un post su Truth, in cui ha detto ai suoi follower: “Il giudice Merchan mi odia”.    

Il tycoon lo ha accusato di “aver armato brutalmente” contro di lui il suo ex direttore finanziario, Allen Weisselberg, che aveva deciso di collaborare ur di ricevere una forte riduzione della condanna. Merchan è nato in Colombia e si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti quando aveva sei anni. Occupa il ruolo di giudice della Corte Suprema di New York. Dopo aver completato studi di economia e finanza al Baruch College, Merchan ha poi studiato legge a Hofstra University. Durante gli studi Merchan ha lavorato anche come manager d’hotel.    

La sua carriera giudiziaria è cominciata nel 1994 come assistente procuratore distrettuale di Manhattan. Dopo cinque anni, venne trasferito nell’ufficio dell’Attorney general federale di New York. Al New York Times, un ex procuratore che ha lavorato con Merchan, Jose Fanjul, ha detto di lui: “E’ uno che legge ogni parola di ogni pagina, comprese le note a fondo pagina e i casi che vengono citati in aula”.    

“La sua fedeltà alla legge - ha aggiunto - ne fa una persona dall’alta moralità”. Durante il suo mandato alla Corte Suprema, Merchan ha presieduto una serie di casi di alto profilo, tra cui quello alla Trump Organization, ritenuta colpevole di frode fiscale. L’ex presidente non era stato incriminato. 

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