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Esteri
Trump: "Sì, anche la Russia dietro gli hacker. Subito via Obamacare"

Usa, alla prima conferenza stampa Trump ammette: "Russi dietro gli hacker. Ma Mosca ora ci rispetterà"


"Forse gli attacchi informatici sono stati compiuti dalla Russia, ma credo anche da altri Paesi, altre persone" finalmente ammette il presidente eletto degli Stati Uniti, come poche ore prima aveva fatto il suo segretario di Stato, Rex Tillerson, in audizione al Senato. Ma, spostando di nuovo l'attenzione sul dossier, ricorda che "il presidente Putin ha definito false quelle notizie. Rispetto il fatto che lo abbia detto". Su Putin. "Lo considero una figura importante - risponde il presidente eletto - , le relazioni con la Russia saranno importanti. La vecchia relazione tra Usa e Russia ha creato l'Isis. Se Putin ora vuole agire in modo diverso non credo non sia una buona cosa". "Sono sicuro - aggiunge subito dopo - che la Russia ci rispetterà, avrà più rispetto per gli Usa. Come anche altri Paesi, Cina, Giappone, Messico. Ci rispetteranno molto di più di quanto accaduto con le passate amministrazioni. Di certo agirò diversamente da come avrebbe fatto Hillary Clinton".


Trump: dossier Buzzfeed, "sono germofobico, ho paura dei batteri"


"Sono germofobico, ho paura dei batteri". Cosi' Donald Trump ha reagito al documento che lo accusa di contatti, non verificati, con figure del governo russo. Il documento e' una raccolta di memorie relative a un periodo di alcuni mesi in cui si afferma che i russi hanno prove, nello specifico "registrazioni", su attivita' sessuali di Trump in una stanza d'hotel a Mosca. In particolare, i russi saprebbero di un suo desiderio di "dissacrare" un letto dove avevano gia' dormito gli Obama e di praticare insieme a prostitute una 'pioggia dorata', gioco sessuale durante il quale una o piu' persone si urinano addosso reciprocamente. L'incontro piccante-trappola, che potrebbe essere stato organizzato proprio dagli 007 russi. "Sono estremamente attento - ha detto Trump nel corso della sua prima conferenza stampa tenuta dalla vittoria elettorale - sono circondato da guardie del corpo: a loro dico sempre 'state attenti perche' in quelle stanze trovate telecamere nei posti piu' strani, piccole telecamere, non potete vederle. Fate bene a stare attenti altrimenti vi troverete in tv in orario non protetto. Io sono, comunque, uno che ha il terrore dei germi".


Trump, "non gestirò più le mie imprese"


"Da Dubai mi è stata offerta un'operazione da due milioni di dollari da una persona importante, il mio amico Hussein. Io ho rifiutato. Non avrei dovuto rifiutare, perché non ci sarebbe stata alcuna situazione di conflitto di interesse. Ma so che qui non si vogliono presidenti che si occupino del loro privato. Non mi piace, sono certo che come presidente potrei anche gestire le mie imprese e il governo. Ma adesso saranno i miei figli a occuparsi delle imprese, in modo professionale. Ne discuteranno con me, ma io non me ne occuperò più".


Trump: "dazi pesanti" su aziende Usa che delocalizzano all'estero


Le aziende americane che delocalizzano all'estero le loro attivita', riducendo le opportunita' di occupazione per i cittadini del loro Paese, dovranno pagare dazi maggiori quando importeranno in patria i loro prodotti: e' il monito ribadito da Donald Trump durante la prima conferenza stampa tenuta dopo la vittoria nelle presidenziali Usa dell'8 novembre. "Vi sbagliate di grosso", ha avvertito il presidente Usa eletto, rivolgendosi al mondo imprenditoriale, "se pensate di poter vendere qui quello che producete in Messico attraverso una frontiera molto, davvero molto impermeabile, e non piu' una frontiera debole come quella attuale, ma d'altronde non c'e' piu' neppure una frontiera bensi' un colabrodo bucato", ha polemizzato Trump con un inciso, per poi concludere: "Ci saranno dazi pesanti per quelle compagnie che lasciano il Paese, e voi li pagherete".


Trump, "Il muro si farà. E lo pagherà il Messico"


"Ma non voglio aspettare mesi, anni. E i messicani - sottolinea - ci rimborseranno il costo del muro, troveremo la forma. Ma noi lo costruiremo. E la gente deve sapere che lo pagherà il Messico. Io voglio arrivare lì: costruire il muro, senza dover aspettare un anno e mezzo. Il Messico ha avuto anche in passato un atteggiamento costruttivo. A loro non do la colpa di quanto accaduto in passato, la colpa è dei politici americani. Intendo dire che non deve più accadere".


Trump, "Via l'Obamacare, un disastro completo"


Sulla riforma sanitaria fiore all'occhiello dell'amministrazione americana uscente. "Abrogata e sostituita simultaneamente", spiega Trump con l'intenzione di placare i timori di chi pensava che l'abrogazione dell'Affordable Care Act lasciasse milioni di americani senza copertura sanitaria. "Appena il nuovo ministro avrà
il 'via libera' presenteremo un piano. L'Obamacare è stato un disastro completo e totale, sta implodendo. Lo abrogheremo e sostituiremo. Sarà di fatto in simultanea, probabilmente lo stesso giorno". E poi ha ammesso: "Sarà una cosa complicata".

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