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Esteri
Trump sommerso dalle critiche firma il pacchetto di aiuti da 900000 dollari
(fonte Lapresse)

Dopo tre giorni di minacce di non firmare il secondo gigantesco piano di aiuti del valore di 900.000 milioni di dollari per famiglie e imprese, il presidente in carica degli Stati Uniti  Donald Trump ha fatto marcia indietro e ha deciso di firmare questo nuovo salvataggio dell'economia. Un piano discusso a lungo dal Congresso ma poi passato in maniera bipartisan e che il tycoon aveva definito ‘ridicolo’ e vergognoso’ per la limitatezza dei ristori.

Sul suo account twitter Trump si era limitato ad annunciare soltanto buone notizie in arrivo , dal suo resort a Mar-a-Lago in Palm Beach, mentre milioni di americani vivevano preoccupati sperando che il governo non bloccasse i sussidi di disoccupazione o gli stipendi pubblici.

Non si sa cosa gli abbia fatto cambiare idea ma fonti bene informate sostengono siano state le forti pressioni da parte dei repubblicani. Uno di questi il senatore della Pennsylvania, Pat Toomey, ha detto “penso che quando lasci l'incarico, vorresti essere ricordato per aver sostenuto progetti di valore, ma il pericolo è che sarai ricordato per il caos, la miseria e il comportamento irregolare”.

Il disegno di legge ratificato include aiuti finanziari fino a 600 dollari, a seconda del reddito del beneficiario, e un bonus di disoccupazione fino a 300 a settimana, oltre a una voce di 284 miliardi di dollari per uffici e imprese colpiti dalla crisi pandemica per far fronte agli affitti e ai salari dei propri dipendenti.

Il documento, di 5.500 pagine, contempla 900.000 milioni di dollari in aiuti urgenti a famiglie e aziende colpite dagli effetti della pandemia, oltre a garantire finanziamenti statali fino al mese di settembre. Il tutto per una cifra complessiva di 2,3 trilioni di dollari.

Il secondo pacchetto di ristori ha avuto ampio sostegno da entrambi i partiti a Capitol Hill, passando alla Camera dei Rappresentanti per 359 voti contro 53 e al Senato, a maggioranza repubblicana, per 92 contro 6.

Durante tutto il tempo in cui sono durati i negoziati, Trump è rimasto in silenzio, apparentemente disinteressato alla crisi nel Paese. Poi ieri ha firmato il documento.Se non lo avesse fatto, il governo sarebbe entrato nella fase cosiddetta di chiusura, e avrebbe potuto portare avanti ugualmente il disegno, ma con grandi e dolorosi ritardi.

Il giorno dopo l’approvazione da parte del Congresso approvato Trump aveva chiesto di aumentare i 600 dollari, per lui ridicolmente bassi a 2.000, o 4.000 per coppia e minacciando poi che, qualora non avesse visto un documento modificato, la prossima amministrazione avrebbe dovuto elaborare un nuovo pacchetto di aiuti e probabilmente quell’amministrazione sarebbe stata la sua. Una sintesi che sottolinea come il Presidente sembra vivere in un’altra dimensione. Ma fortunatamente per l’America la firma è stata posta e il 20 gennaio, giorno ufficiale dell’ingresso di Joe Biden, si avvicina rapidamente.

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