Esteri
Turchia, si va verso il voto anticipato

Dopo aver annunciato il fallimento dei colloqui con i socialdemocratici laici del Chp, principale forza di opposizione, in vista di dare vita a un'ipotetica coalizione di governo per la quale a suo dire non sussistono le basi, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha affermato di preferire personalmente la convocazione "il piu' presto possibile" di elezioni anticipate, la cui probabilita' aveva poco prima definito comunque "crescente". Al riguardo il premier ha aggiunto che la Grande Assemblea Nazionale, il Parlamento monocamerale di Ankara, dovrebbe assumersi le proprie responsabilita' e prendere l'iniziativa d'indire la consultazione, senza lasciare l'eventuale decisione al presidente Recep Tayyip Erdogan una volta che sara' scaduto il termine ultimo, il 23 agosto, per formare un esecutivo.
Davutoglu in proposito ha liquidato come "completamente falsa" l'impressione, peraltro assai diffusa e radicata, stando alla quale lo stesso Erdogan in realta' non vorrebbe stringere alcuna alleanza, preferendo tornare invece alle urne per cercare di recuperare la maggioranza assoluta perduta, per la prima volta da tredici anni, in occasione del voto del 7 giugno scorso. Ora comunque l'Akp, il filo-islamico Partito per la Giustizia e lo Sviluppo al potere ininterrottamente dal 2002 e di cui il capo dello Stato e' leader, intavolera' ulteriori trattative con la seconda forza di opposizione per consistenza, i nazionalisti dell'Mhp.
