Ue e Uk a Cina: il Nobel Xiaobo sia libero di curarsi all'estero
L'intellettuale sta scontando dal 2009 una pena a 11 anni di reclusione per "sovversione", ma è malato di cancro al fegato
L'Unione europea e il Regno Unito hanno chiesto alla Cina di rilasciare Liu Xiaobo, premio Nobel per la Pace 2010, per consentirgli così di farsi curare all'estero. Ieri i medici tedeschi e americani che hanno visitato Liu nell'ospedale cinese dove è ricoverato da inizio giugno per un cancro al fegato hanno detto che un suo trasferimento all'estero "non comporterebbe alcun pericolo", smentendo quanto sostenuto dai colleghi cinesi.
Ex insegnante, intellettuale, dissidente, Liu Xiaobo, 61 anni, sta scontando dal 2009 una pena a 11 anni di reclusione per "sovversione", per aver firmato assieme ad altri dissidenti un testo, la Carta 08, in cui chiedeva maggiori diritti e libertà per i cittadini cinesi. Come riportato oggi dal Guardian, un portavoce della delegazione Ue a Pechino ha detto di aver discusso il caso con le autorità e di aver chiesto "che la Cina conceda subito a Liu la liberà per motivi umanitari e gli consenta di ricevere le cure mediche in un luogo di sua scelta in Cina o all'estero".
Da parte sua, un portavoce dell'ambasciata britannica a Pechino ha detto che Londra ha "più volte espresso grave preoccupazione per come viene trattato Liu Xiaobo dalle autorità cinesi, a cui ribadiamo l'appello perchè a Liu sia garantito l'accesso a cure mediche di sua scelta, in un posto di sua scelta, e siano revocate tutte le limitazioni imposte sia a lui che a sua moglie Liu Xia". A fronte delle rassicurazioni offerte dai medici tedeschi e americani sul trasferimento all'estero del Premio Nobel, il suo legale, Jared Genser, ha chiesto al presidente cinese Xi Jinping di liberare il suo cliente, facendo sapere che Liu ha espresso il desiderio di essere curato in Germania o negli Stati Uniti.