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Ue, la Tunisia sul tavolo dei vertici: preoccupa la crisi migranti

di Redazione Esteri

L'Ue deciderà la sua azione politica nei confronti del Paese africano, al momento in una situazione economica e politica molto grave

La Tunisia atterra sul tavolo della riunione dei ministri degli Esteri

La Tunisia preoccupa. A Bruxelles lo ripetono in tanti. Preoccupa sui fronti economico, politico, della stabilità del Paese e per l'impatto sulle migrazioni verso l'Unione europea, Italia in primis. Proprio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva chiesto il mese scorso di inserire il dossier tunisino all'ordine del giorno della riunione di lunedì 20 marzo con i suoi omologhi a Bruxelles. Nel frattempo la situazione si è ulteriormente deteriorata, sfociando nelle dimissioni del ministro dell'Interno, Taoufik Charfeddine, sostituito da Kamal Feki, governatore di Tunisi dal 2021 e fedelissimo del presidente.

"È un Paese chiave per il nostro vicinato ma al momento vive una situazione economica e politica molto grave. Abbiamo assistito a un deterioramento della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, con l'arresto di esponenti dell'opposizione e della società civile. Tutte cose che vanno fuori dallo spirito della Rivoluzione dei Gelsomini in cui speravamo e questo ovviamente ha delle ripercussioni anche sulle migrazioni. Mi aspetto che l'Italia solleverà la questione", ha spiegato un alto funzionario dell'Ue che ha lavorato alla preparazione dell'incontro dei capi della diplomazia dei Ventisette.

"Stiamo cercando di convincere le autorità tunisine a rispettare le condizioni per ottenere il sostegno dal Fondo monetario internazionale", ha aggiunto.

Nella giornata di lunedì, l'Ue deciderà la sua azione politica nei confronti del Paese. Non mancherà una ferma condanna per le ultime politiche ritenute xenofobe e contrarie ai principi dello Stato di diritto. Ma sul tavolo pesa la contrapposizione sull'equilibrio tra diritti e stabilità. Molti temono il rischio di una nuovo scenario libico se la situazione dovesse sfuggire al controllo, seppur poco democratico.