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Esteri
Usa, 'Black Lives Matter’ la spina nel fianco di Donald Trump
(fonte Lapresse)

‘Black Lives Matter’ tre parole che stanno portando l’America a riflettere e a scontrarsi. ‘Le vite dei neri sono importanti’, tre parole scritte a caratteri cubitali in giallo sulla strada di fronte alla Casa Bianca e che hanno catalizzato il più grande movimento di protesta nella storia del Paese.

Tre parole che da mesi stanno riempiendo le prime pagine dei giornali. Scritte sulle magliette di centinaia di giovani manifestanti, pronunciate da personaggi dello sport, dello spettacolo, della cultura e della politica. Tre parole che stanno dividendo i due grandi avversari delle presidenziali americane, Donald Trump che non le pronuncia mai e che, secondo alcuni, le considera un danno collaterale verso la sua rielezione e Joe Biden che invece ne ha fatto una bandiera sotto la quale riunire tutti quei giovani che, pur poco interessati al voto, dovrebbero invece votare per una voglia di maggiore uguaglianza sociale.

Mai si erano viste, in America, tante manifestazioni con così tanta partecipazione.

Black Lives Matter è iniziato nel 2013 come hashtag e protesta per la morte di un giovane afroamericano, Tryvon Martin, in Florida, colpito nel 2012 da un vigilante. 

BLM è nato grazie a tre donne di colore Opal Tometi, Patrisse Cullors e Alicia Garza, per dare voce alla protesta contro le diseguaglianze verso i neri con cui l’America viveva e vive tuttora. 

Nel 2014 ha ripreso vigore per due altre morti di afroamericani uccisi dalla polizia, Eric Garner a New York e Michael Ferguson nel Missouri.

Il Movimento non è quindi nato per caso e soprattutto si è rafforzato con l’arrivo di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti.

Un Presidente che già da subito ha cominciato a essere contro qualcosa, contro il cambio climatico, contro l’immigrazione, contro la marcia delle donne.

La morte di George Floyd a Minneapolis non ha fatto altro che incendiare un movimento che, sotto la cenere covava, ed era pronto a esplodere di nuovo.

Dopo l’omicidio di Minneapolis si sono avute quasi 8000 manifestazioni di protesta del Movimento in 2000 città dei 50 Stati del Paese. Un americano su 10 vi ha partecipato e il 50% ha dichiarato che era la prima volta che 'stavano' in una manifestazione come questa. Il 93% delle  manifestazioni sono state assolutamente pacifiche, ma il restante 7%, finito in violenze, è 'cavalcato' da Trump con la sua compagna di ‘Law & Order’. 

Questa protesta ha cambiato il ‘sentiment’ sul tema della violenza della polizia verso i neri. Secondo un sondaggio del Washington Post quasi il 70% degli americani pensa che l’omicidio di George Floyd rappresenti un problema di come la polizia tratti gli afroamericani, mentre solo un 30% lo considera un episodio isolato.

Unito dalla rete sociale e dal passaparola BLM si è convertito in un poderoso strumento di cambio sociale e soprattutto una voce profonda sul tema del razzismo negli States.

Adesso il Movimento è anche la Fondazione ‘Black Lives Matter Global Network’ che ha creato un fondo di quasi 7 milioni di dollari per finanziare il lavoro organizzativo e sostenere alcuni progetti.

'Black Lives Matter’ è diventato una spina nel fianco del repubblicano Donald Trump e un appiglio importante per il democratico Joe Biden. Un Movimento che , sicuramente,  avrà grande voce nella scelta del prossimo Presidente degli Stati Uniti.

 

 

 

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